giovedì 25 settembre 2008

Into my pocket



Diciamo le cose come stanno, io non mi sono mai veramente staccato da questo Blog.
Ne l’ho mai trascurato o ignorato, se pur con la mia apparente assenza.
Ci penso spesso, raccolgo ancora pensieri vaganti che poi trovo dimenticati in tasca e non mi sottraggo dal domandarmi perché è meno pressante la necessità di pubblicare.
Una risposta o forse più d’una, c’è.
Pensandoci su, tornando ai mesi del 2007, posso dire che ho banalmente avuto la necessità di “apparire per esistere”.
Fu il desiderio di riappropriarmi di una platea pubblica nel momento in cui quella strettamente privata era svanita, volendo dimostrare a me in primiis di poter scendere in quegli strati intimi dell'auto-analisi che spesso dimentichiamo di usare, così come fu il mezzo di comunicare contemporaneamente con l'interlocutore perduto ed altri mai conosciuti.
Sentii un'esigenza tanto improvvisa quanto provvidenziale.
Eppoi si sa, certe visualizzazioni del quotidiano, certi ragionamenti e relativi commenti, siamo incapaci di esprimerli verbalmente; la parola scritta ci permette, chissà poi perché, di andare più in profondità, imponendo a noi stessi in questo esercizio importante, di fermarci un pò a pensare.
E poco importa se si passa attraverso un blog o un diario nel cassetto, se questa pratica evita lo stallo mentale, il congelamento emotivo, l'inaridimento dell'emozione, l'annichilimento dell'autostima.


C’e un Angelo che si agita forsennato
e ti addormenta se solo socchiudi gli occhi.


Di parole inventate
di rispetto e stupore
seguo a ritroso le tracce perdute
volgendo le spalle, per un volere non mio,
ad ogni contrasto incolore.
Nel traffico più anonimo si raccontano le storie
che un silenzio gridato ora nega al vissuto.
Ma tu resti, sospesa, testimone di quel giorno
in cui un atto di coscienza
diede un senso e direzione
a ciò che adesso non accetta sentenza.

venerdì 27 giugno 2008

Anniversario!










FIND A CURE compie un anno.
Mi chiedono in molti se alla fine LA CURA l’ho trovata, forse perché da qualche tempo non pubblico più nulla.
Ma come avevo affermato in un post di qualche mese fa, cerco una pagina bianca quando sento il bisogno di scrivere e non il contrario. Questo Blog è stato per molto tempo un incontro quotidiano ossessivo con me stesso e ci sono molto affezionato. Quante volte sono restato sbalordito nel vedere le mie annotazioni raccolte follemente su ogni foglietto ricomporsi liberamente senza regole grammaticali o metriche su questo spazio, ma ancora di più nel trovare commenti, anonimi e non.
E’ stato un periodo sotto ogni aspetto molto intenso, a mia insaputa e inaspettatamente (Dio quanto mi piacciono le parole che iniziano con “IN”, nevvero?) ho fatto i conti con angoli oscuri di me che sono dovuti emergere, un po’ per sopravvivenza e un pò per naturale evoluzione. Insieme a giorni difficili si sono alternati momenti di emozione pura al 100%, che ancora sento brividi nel menzionali, come i giorni passati sul CAMINO DE SANTIAGO.
Allora penso che anche i momenti cupi sono benvenuti se si riescono a vivere situazioni che non si sarebbero mai considerate prima, se si riescono ad apprezzare prospettive che ci sfiorano ogni giorno e non ce ne accorgiamo, se siamo assetati delle parole degli amici e se di amici scorgiamo improvvisamente di esserne circondati, seppure nella severa selezione che compiuta quotidianamente.
Allora credo che la cura che cerco debba passare inesorabilmente attraverso l’allenamento fisico del provare le suggestioni come i turbamenti, le eccitazioni come le commozioni.
Allora la cura è l’accettazione di tutti gli accadimenti.
Allora la cura è la ricerca della cura.
Mi chiedo se la cura finisca nel rendersi conto che non si ha più bisogno di appoggiarsi ad altri per essere solidi, ma ci si accorga di essere sufficientemente solidi per avvicinarsi ad altri.
Nel periodo racchiuso nell’ultimo anno e mezzo si sono quindi susseguite forti suggestioni che mi piace aver raccolto in questo blog, anche se il giorno in cui con leggerezza l’ho aperto non sapevo assolutamente cosa avrei scritto, che senso avesse tenere un blog e cosa mi avrebbe portato.
Ora sono gelosissimo di tutto quello che c’è qui racchiuso e seppure pubblicare al mondo intero le proprie riflessioni lo ritenga un sorta di patologia sfumata di esibizionismo, alla fine il senso a questa vetrina lo ha dato chi per caso, per noia o per curiosità, ha perso tempo a leggere e ancora di più a commentare.
"C'è ggente" che si è conosciuta e successivamente incontrata dopo intensi scambi di opinioni in questo spazio, ma sono casi disperati ...
La mia esigenza di scrivere - comune a molti - diventa uno sfogo trasversale per non implodere, e per darsi delle risposte è necessario farsi prima delle domande ben precise; ritengo quindi un esercizio forzato banale e superfluo farlo senza sentire questa necessità; ora è tempo di andare avanti, o almeno di provarci…
C’è chi ha molta memoria e chi meno, io appartengo a quest’ultima categoria, ma appartengo anche alla categoria un po’ nostalgica e sentimentale che si affeziona a tutto ciò che appartiene al passato. Non so se pubblicherò il prossimo post domani o tra un mese o mai, ma mi compiaccio di avere la possibilità di poter rileggere quello che ha attraversato la mia testa e che, per indole, sarebbe fatalmente scomparso.

E’ necessario credere
Bisogna scrivere
Verso l’ignoto tendere
Ricordati Baudelaire

E’ necessario vivere
Bisogna scrivere
all’infinito tendere
Ricordati Baudelaire

mercoledì 21 maggio 2008

Ah bè, c'è Dario!
















KEY WORDS
· Ascolto Buio Consapevolezza Desiderio Ero Forza Giusto Hola Inaspettato Labbra Macchia Nuocere Ostentare Paura Quando Rispetto Santiago Trovare Una Vivo Zero
· Attraversare Baci Correre Disposto Eremita Futuro Grido Homine Inesorabile Lasciare Mai Nuoto Occorre Percorso Qualunquista Ragione Solitudine Traballo Unicità Vero Zaino

LINKED UP
· Attonito Brindo Con Dovuta Euforia Fissandoti Grave Hai Invaso Le Malinconiche Notti Oltre Pianti Qui Riservati Senza Tradire Un Vizio Zittito
· Ancora Battiti Consapevoli Devono Emergere Fingendosi Grandiosi Hanno Ignorato La Mia Nuvola Opaca Poggiando Questo Risveglio Su Tenaci Ultime Virtù Zoppicanti

martedì 22 aprile 2008

La condizione illumina.












Quando il sibilo inascoltato
anima i contorni del sogno
di ogni figura svanita,
i sensi tacciono nel nulla
lasciando lo spazio alla veglia infinita.

Di tutto ciò che ha mosso i tuoi passi
resta la scia di Albatros distratti,
lontano per noia sospinti
e che vogliono nei cieli e solo nei cieli
essere ancora dipinti.


venerdì 11 aprile 2008

da " I racconti del cuscino"



Luca si sedette al solito tavolo in fondo alla saletta e ordinò grappa.
Si mise a sorseggiarla a testa bassa, pensieroso, mentre rollava un’altra sigaretta.
Poco dopo una donna entrò nel locale rumorosamente, con un’aria allegra che strideva con l’atteggiamento scazzato di quasi tutti i frequentatori abituali, infrangendo il torpore generale.
Sara si piazzò proprio di fronte a lui, cambiò espressione e sembrò quasi sfidarlo:

- E’ vero, tu mi ascolti e a fondo, questo mi piace molto, ma smettila di vivisezionare ogni parola e esaminare tono e inflessione di ciò che dico!
Lui non si mosse di un millimetro, continuando il suo lavoro con cartina e tabacco.
- Io non giudico, interpreto. So bene che ci vuole tolleranza, ma fa parte del mio modo di essere e non cambierò. Vuoi vedermi limpido e marmoreo, un supereroe della tua immaginazione, ti comunico che sono di razza umana.

Un istante dopo aver detto l’ultima sillaba pensò di aver emesso delle parole totalmente fuori sincrono con il suo pensiero, temette di essere frainteso ancora e di aver dato per l’ennesima volta un’impressione distorta di sé.
Aveva la rassegnazione di non volersi abbandonare all’ovvietà di quei pensieri che eppure appartenevano al mondo, da sempre, ma la sua irrequietezza non gli dava pace e di quelle ovvietà continuava ad averne un estremo bisogno.

- Luca, rassegnati. Lo strato di apparente superficialità come ti piace chiamarlo, è comune a tutto il genere umano e si traveste quotidianamente da qualcosa, tu non ne sei esente e lo sai, pur nella tua utopia perfezionistica …
- Apprezzo i tuoi sforzi, davvero, ma odio tutto ciò che sa di artificioso … mi ossessiona l’idea di caderci, ma non intendo ingarbugliare gratuitamente per noia le situazioni, la mia severità è solo un’ esigenza di…come dire … insomma dai, hai capito!
- Certo, certo. I criceti nel tuo cervello continuano a correre impazziti sulla ruota … ma il mondo non lo salvi tu, di certo neppure io e manco ci provo, ma salva almeno te stesso!
La guardò bruscamente nel centro delle pupille, Sara sembrò perfino vacillare e con una voce nuova che non sembrava più la sua le domandò:
- Sara, ma è proprio necessario rinascere per ricominciare daccapo?

Lui, suo malgrado, raccontava il vuoto e Sara lo respirava a pieni polmoni.
Non si rendevano conto di cosa rappresentassero realmente le loro vite in quel momento, in quel luogo, Luca sentiva l’esigenza di separarsi dal proprio involucro e fare da spettatore invisibile, come per giudicare lucidamente da lontano quello spettacolo.
Il loro impegno era profondo come il dolore, buio come la paura ma anche leggero come i loro sorrisi.

venerdì 4 aprile 2008

Chiarimenti politici 2008




Un test efficace per posizionarvi nello schieramento.



http://www.voisietequi.it/index.html

giovedì 3 aprile 2008

Uccidendo un arabo









Stavo sulla spiaggia
con una pistola in mano
fissavo il mare
fissavo la sabbia
fissavo l’arabo al suolo
vedevo la sua bocca aperta
ma non sentivo suoni
Sono vivo
sono morto
sono lo straniero
uccidendo un arabo

mercoledì 26 marzo 2008

Cotton Lovers


E non lasciavo che al ricordo distratto la possibilità di fissare nel vuoto, tu ignoravi il presente chiedendomi “Quante vite hai?”. Ma mi piaceva quella finzione da grandi, tanto da conoscerne ogni legge.
I vuoti cinici venivano colmati con avidità, consapevoli della gravità dei segreti che incauti ci ripetevamo ad occhi chiusi. L’ironia nel bonificare il tempo rimanente impediva di imbrogliare, così mi sentii costretto a smettere di chiederti banalità. Mi parlavi di animali e replicavo con dolore e apparente maestria, mosso solo dalla voglia di restare chiuso dentro. Venezia, ancora tu che resti integra per me, mentre noi ci stringevamo e ridevamo, poi seri e lontani ne cancellavamo i muri.
Eccoti qui, ti accolgo arida e umida come ti vedo ma non più di quanto non lo sia io.

lunedì 17 marzo 2008

A questo mondo nessuno ti dà niente per niente, sarebbe una perdita di tempo per tutti e due












Ti sei mai accorto della paura che si legge dentro i tuoi occhi?
Ogni persona combatte principalmente contro se stesso e le proprie fobie interiori.
La persona UNO è la mente conscia critica e nevrotica.
La persona DUE è la parte inconscia, il sistema nervoso che sente tutto, in balia dell’emotività.
La parte UNO immagina che la parte DUE sia stupida e sorda e ingrata; lo strumento fondamentale diviene l’abilità di restare calmi in mezzo ai cambiamenti rapidi e sconvolgenti, la lotta titanica contro l’inquietudine e il lato oscuro della solitudine.
Obiettivo, far dialogare le due persone, evitando lo sfinimento per il controllo delle stesse, evitando logorii estremi per la ricerca dell’equilibrio.
Strategia: lucida forza di volontà con necessaria serenità di fondo.
Difficile a volte provare affetto verso la razza umana, per incapacità di poter portare un contributo davvero sensato, a se stessi in prima battuta, contrapposta all’illusione di comprenderne le reazioni.
Un passo ancora, solo un piccolo passo in avanti ancora …

venerdì 22 febbraio 2008

Dal meraviglioso regno animale

















Nella stagione dell’accoppiamento, il Vishido Orridus Ridicolum assume atteggiamenti totalmente contraddittori rispetto alla consueta condotta tenuta durante il corso della propria quotidianità.
Nella fase che precede la scelta dell’esemplare con cui riprodursi, si registrano lunghi appostamenti da parte dei contendenti al fine di attirare l’attenzione su di sè nei modi più svariati ed eccentrici. Studiosi hanno a lungo osservato da vicino e tentato invano di decodificare tale modo di comportarsi, giungendo alla conclusione che l’istinto animale non può essere riconducibile a nessuno schema predefinito nonché ripetibile.
Il più delle volte si registra una disparità numerica sproporzionata tra gli animali più ambiti e la totalità dei pretendenti al rituale dell’accoppiamento, creando lunghi periodi di inattività riproduttiva. Il prescelto (maschio o femmina), consapevole dell’avvicinarsi del periodo a lui favorevole ma pur non eccedendo in comportamenti tali da attirare su di se l’attenzione, è ben conscio che nei giorni più propizi all’attività sessuale il resto del branco del sesso opposto si produrrà in gesti atipici per questo mammifero, al fine di aver accesso all’esemplare prescelto. Tale è la tensione in questa fase da scardinare ogni equilibrio gerarchico e di anzianità all’interno del gruppo. L’esemplare favorito da tale abbondanza di concorrenti spesso temporeggia quasi a volere che la lotta sanguinaria per la elezione del proprio partner favorisca una selezione naturale che spesso, per la legge principale del regno animale, premia semplicemente il più forte e non il più degno. Una volta terminato il lungo periodo che elegge il soggetto dominatore – così viene riconosciuto dalla totalità del branco - destinato alla fecondazione, il resto degli animali perde totalmente interesse al rapporto sessuale e spesso cade una specie di prostrazione e di apatia nei confronti della vita sociale, del tutto simile a quella della razza umana. L’etologo inglese S.T.Quatsy afferma più in generale che nelle varietà monogame la selezione causata dai conflitti all’interno del branco garantisce normalmente un’equilibrata e serena continuità nella specie, in quelle poligame spesso queste dispute portano a gravi mancanze di atti riproduttivi veri e propri esacerbando, di fatto, il rischio di estinzione di questo splendido mammifero.

(fonte: National Geographics - Dr. S.T.QUATSY)

giovedì 14 febbraio 2008

martedì 12 febbraio 2008

Psicofarmaco


Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta penso che per la razza umana ci sia ancora speranza.

(Herbert George Wells)

lunedì 11 febbraio 2008

La boxe non è tra le discipline del triathlon


Mi tuffai con un impeto improvviso nel buio delle sue pupille, intuendo come nello stesso istante entrambi provassimo la suggestione di allontanamento dal mondo circostante.
Barcollai e presi tempo, sentendomi come un pugile quando è costretto a legare l’avversario per evitare altri cazzotti o forse perché non ha più la forza di darne a sua volta, non saprei dire. Fu in quel momento che mi assentai, per un periodo indefinito, sprofondando dentro un temuto quanto atteso blackout; ebbi la certezza che ciò che in questa esitazione apparve così grave e insopportabile, rese lucida in me la consapevolezza delle ombre alle nostre spalle. Odiai quella condanna e compresi anche il peso di quei nostri pensieri, che da tempo si cercavano e che, in una fortuita circostanza, si erano incrociati per rendersi stabili.

martedì 5 febbraio 2008

Vertigo









cerco una pagina bianca
quando sento il bisogno di farlo
e non sento il bisogno di farlo
perché vedo una pagina bianca
il senso lo trovo coi giorni
ma i giorni col senso non trovano
le risposte inseguite da tempo
se è solo il tempo a inseguirmi ossessivo
per risposte che da solo ho trovato

martedì 29 gennaio 2008

Into the wild


“I read somewhere how important it is in life not necessarily to be strong but to feel strong!”
“Some people feel like they don't deserve love. They walk away quietly into empty spaces, trying to close the gaps of the past. “
“If we admit that human life can be ruled by reason, then all possibility of life is destroyed. “
“The core of man’s spirit comes from new experiences.”
“When you want something in life, you just gotta reach out and grab it!”
“Happiness is real only when shared.”

Christopher McCandless_

venerdì 25 gennaio 2008

zero-40










Lascio alla Cinesica, suprema arte subliminale,
il potere del comando silenzioso.
Ora vedo un varco nella sfera più vicina a me,
in quella bolla invisibile così preziosa
dove l’espiazione sfiorò appena il vuoto.
Se saprai ascoltare, intuendo a fondo il grido
del linguaggio non-verbale,
le distanze tra di noi si annulleranno.

giovedì 17 gennaio 2008

Metamorphosis









Vedo nel tuo volo radente
le strutture ristagnanti del mio cervello modificarsi
incrinandone il sospetto.
Vedo il profilo della Fata d’argento
e lo fisso impietrito.
Io, forgiato dal privilegio,
rallento per ripartire cauto
fino a che non mi riappropri del battito
e della tua nitidezza reale.
Quando il tempo esplode
non si è mai abbastanza pronti,
nonostante il desiderio ossessivo
di sentirne il fragore.
Ogni giorno in cui mi meraviglio
deve giungere per essere al di sopra di ieri.

martedì 15 gennaio 2008

Crowd









Trasparente, svanisco tra occhiate anonime.
Severo, quando ritraggo un lembo di te.
Attonito, per la fervida ostinazione che benedico.

In tutto ciò acconsento a cabrate mentali,
libere,
offerte sotto la tutela della coscienza
che con tenacia ancora mi persuade.

Ma l’onda più alta, con veemenza,
sopraggiunge improvvisa
e nasconde e percuote assordante gli scogli.

Avvilito, resto aggrappato al prodigio taciuto.
La folla si accalca,
privandomi di questa ripetuta falsa ragione.

mercoledì 9 gennaio 2008

Sulla sabbia


Una linea sinuosa
scivola rosa.
Dimentica col vento,
che ne cambia i profili,
cancellando la storia
e ogni traccia di memoria.


Erg Chebbi, 31 dic 2007

venerdì 21 dicembre 2007

Marrakech Express


Ho deciso che il calendario 2007 lo brucerò con infinito sollievo il 31 dicembre tra le dune dell'Erg Chebbi, mentre mi troverò avvolto in un sacco a pelo, sotto un soffitto di stelle, probabilmente in compagnia di una borraccia riempita di Revel Chion Riserva.
E' il mio regalo dei 40 anni.

Tante belle cose a tutti, se possibile.


"…dobbiamo andare e non fermarci mai finche’ non arriviamo."
"Per andare dove, amico?"
"Non lo so, ma dobbiamo andare…"
J. Kerouac, Sulla strada

giovedì 20 dicembre 2007

MK




ESISTE SOLO UN NUMERO VERO: UNO.
E L’AMORE, A QUANTO PARE E’ L’ESPONENTE MIGLIORE DI QUESTA UNICITA’
(VLADIMIR NABOKOV)



E' finita
E' finita
La nostra favola, è finita.
Semplice e tragico
è finita tutto qua.

Eri tu il mio amore la mia dolce metà
la nostra vita insieme un'armoniosa unicità.
Se penso a quelle cose che morranno perchè
non potremmo più condividerle
muoio anch'io.

C'è qualche cosa di sbagliato nell'amore
C'è che quando finisce porta un grande dolore.
Perchè quando un'amicizia muore non c'è
questo strazio che sa di tremenda condanna?

...
l'inizio è stato pura paura
per la mia incolumità:
gli ho dato il nome della sventura
e l'ho tradotta in solitudine.

"siamo tutti soli?" mi son chiesto poi
sentendo il peso della sconfitta,
e una spirale malinconica
mi ha dato in pasto all'inquietudine.

...
Sto perdendoti
e quando accadrà
il demonio del grande rammarico
il mio girovagare dovrà
fuggire ovunque,
inseguito dalla colpa)

Di quel che sciupai
ben più sciuperò
fra i timori e l'inettitudine,
e a ogni persa occasione o viltà
la tua fine in me
crescerà come un'onta.

Canto il nulla che prenderai
dalle folli mie pene,
e non mi è di consolazione sapere
che son figlie anch'esse di te.

Stai guardandomi...
Ti sento...lo sai?
ma non serve a farti raggiungere
da un afflato di umanità.
E apatia ti dò,
anelando alla dolcezza.



"UNO" (2007) MARLENE KUNTZ.

martedì 18 dicembre 2007

Slegami













Lente boccate di Golden Virginia
sul balcone della cucina
mentre frugo nel cielo sopra il cortile.
La trovo, la fisso e deflagra.
Frammenti incendiati che bruciano addosso
e il bagliore si fonde con la mia velleità.

giovedì 13 dicembre 2007

Who's bad?


Non mi approvi così irrequieto e intransigente ero cortese adesso sono spietato e quanto rancore quanta asprezza reagisco in difesa reagisco malamente ma non mi rialzo correttamente allora meglio stare immobile o almeno rallentare devo ricordarmi di essere disciplinato mostrare la smorfia tipo paresi o il giro di boa non mi riporta indietro ma mi spinge al largo sempre più lontano e io mi sono dimenticato come si fa niente atteggiamenti di maniera così mi spingo al largo magari un po’ troppo magari anche no sono nell’orrido dove la pressione è maggiore la corrente è più forte ma di colpo si attenua e noi siamo uguali ma siamo diversi ma siamo uguali ma siamo diversi.
Sono come il burro mah della valle boh.

lunedì 10 dicembre 2007

All work and no play makes Jack a dull boy


all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy
all work and no play makes Jack a dull boy

venerdì 7 dicembre 2007

Il gioco delle sedie



“Si mettono al centro della stanza delle sedie; il numero di queste deve essere una in meno rispetto al numero dei bambini che partecipano al gioco. Quando inizia la musica i bambini girano intorno alle sedie e quando questa si interrompe tutti devono sedersi. Il bambino che resta in piedi è squalificato. Si toglie una sedia e si ricomincia. Vince l'unico bambino che riesce a sedersi sull'unica sedia rimasta.”

Non voglio commentare la crudeltà del gioco per il senso di frustrazione e inadeguatezza che crea nei suddetti mocciosi, ma ho l’impressione che questa logica perversa sia presente in molti aspetti del nostro transito terrestre. Spesso incontro persone per la paura di non trovare la propria sedia si gettano impetuosamente sulla prima che trovano, senza pensarci molto, senza valutare se è quella più adeguata, ma solo spinte dal terrore di essere fuori dal gioco. Per contro, mi accorgo che altre, pur non meritando la squalifica, si ritrovino estromesse dalla fase successiva, magari solamente per aver cercato la propria sedia, quella desiderata e non necessariamente quella più vicina.
E’ avvilente tanto l’ingiusta squalifica quanto il vedere piccoli bastardi su una sedia inadatta.

mercoledì 5 dicembre 2007

If you can't master English try Globish!


Its inventor, Jean-Paul Nerrière, doesn’t see it as a real language but a tool, a means of global communication. It’s a sort of English lite – a means of simplifying the language and giving it rules so it can be understood by all. Nerrière says. “The language spoken all over the world, by 88% of the people is not exactly English, but it works; it does the job .I don't think people who think this gives them an edge are right because it's not useful if they cannot be understood by English speakers.” Nerrière, who retired from the computer giant IBM, speaks excellent English. The main feature of Globish (Globe English) is that has only 1500 words. Grammar is not important. He had the idea while he was at a meeting in Paris. Before the meeting, one hundred colleagues from over forty different country were talking in a sort of English. Everyone was happy, and everyone understood. Then the two American speakers arrived to talk to the group but no one understood a world they said. And the Americans had difficulty understanding other people in the group! This is the problem, Do native Speakers of English understand Globish? No worries, Nerrière is writing a version of Globish to help the English understand, now available in the bookshops.
(from International Herald Tribune)

martedì 4 dicembre 2007

Da 0.












Io ti guardo quando sei qui
e perfino quando non ci sei.

Io ti osservo, incessante,
finanche quando scelgo di non farlo
e tu speri che il mio sguardo punti altrove.

Rientro in me, per poterne uscire ancora
e nel mio angolo, in silenzio,
penso a ciò
che tu da tempo non pensi più.

venerdì 30 novembre 2007

La tua faccia







Solo tu hai la facoltà di liberare il cielo
quando lento e fosco
soffoca il percorso di ogni evoluzione.
Sciogli i capelli e getta le braccia al collo
della fiaba che da sempre ci raccontano.
Solo tu sai come rendere più dolce l’inquietudine
quando spilla il suo sapore di condanna.
Brucio le spine che mi dissuadono,
se solo riconosco la tua faccia.
Domani tutto potrà mutare,
se solo riconosco la tua faccia.
Io resto qui, in attesa del tuo ritorno
ed è tempo ormai che ne venga il giorno.

lunedì 26 novembre 2007

Yo camino.













Ti piace travestirmi dei tuoi significati
tanto da non distinguermi dalla proiezione di te.
Ma il candore del tuo intento
mi fa sorridere con clemenza
e, dandolo per certo,
non desisterò nel tenerti vivo.

Ruota il caleidoscopio,
dentro la tua playlist preferita
e sconfigge il gelo che ti paralizza
mentre la nostra utopia evapora.

Ecco il nuovo margine dei vuoti emotivi,
delle linee rette spezzate,
e il nuovo valore della primaria complicità
nel loro parallelismo infinito.

venerdì 23 novembre 2007

Il mondo ha bisogno di eroi



• Quando Chuck Norris fa sesso con un uomo, non è perché è gay, ma perché aveva finito le donne.
• Chuck Norris non legge i libri. Li fissa fino a quando non ottiene le informazioni che gli servono.
• Dal 1940, anno di nascita di Chuck Norris, le morti causate da calci volanti a girare sono aumentate del 13.000%.
• Non ci sono disabili. Solo persone che hanno incontrato Chuck Norris.
• Chuck Norris una volta si è schierato per calciare il tiro di trasformazione di una partita di football tra scuole superiori. Visto che il pallone si era forato, ha persuaso gli arbitri a fargli effettuare il calcio con un bambino di 3 mesi. Chuck ha spedito 60 metri oltre i limiti del campo, e poi ha proceduto a scoparsi ogni ragazza dello stadio.
• Quando la moglie di Chuck Norris ha bruciato il tacchino il giorno del Ringraziamento, Chuck ha detto: "Non preoccuparti tesoro" e si è diretto nel cortile dietro casa. Dopo cinque minuti è rientrato con un tacchino vivo, lo ha interamente ingoiato, e quando l'ha ritirato fuori pochi secondi dopo era interamente cotto in salsa di mirtilli. Alla richiesta di spiegazioni da parte della moglie, Chuck l'ha colpita in volto con un calcio volante e ha dichiarato: "Mai discutere con Chuck Norris."
• Quelli che scorrono alla fine di una puntata di Walker Texas Ranger non sono i titoli di coda; in realtà è la lista delle persone che hanno ricevuto un calcio volante in faccia da Chuck Norris quel giorno.
• Le lacrime di Chuck Norris curano il cancro. Il problema è che lui non ha mai pianto.
• Chuck Norris non ha l'AIDS, ma lo trasmette comunque alle persone.
• Chuck Norris ha costruito una macchina del tempo e l'ha usata per tornare indietro in tempo per fermare l'assassinio di JFK. Come Oswald sparò, Chuck riuscì a deviare la traiettoria dei tre proiettili con il solo uso della barba. La testa di JFK però esplose comunque dallo stupore.
• Chuck Norris ha venduto l'anima al diavolo in cambio della ruvida bellezza e dell'incomparabile abilità nelle arti marziali. Subito dopo aver concluso la transazione, Chuck colpì in faccia il diavolo con un calcio volante e si riprese indietro l'anima. Il diavolo, che notoriamente apprezza l'ironia, ammise lo sbaglio e dichiarò che avrebbe dovuto schivare il colpo invece di abbassare la guardia. La coppia ora si ritrova per il poker ogni secondo Mercoledì del mese.
• Un uomo una volta chiese a Chuck Norris se il suo vero nome fosse "Charles". Chuck Norris non rispose, si limitò a fissare l'uomo fino a farlo esplodere
• Chuck Norris ha recentemente avuto l'idea di vendere la sua urina come bibita in lattina. Il nome della bevanda è Red Bull.
• Chuck Norris può portare una donna all'orgasmo semplicemente indicandola con un dito e dicendo "booya".
• Chuck Norris non dorme. Aspetta.
• Chuck Norris una volta abbatté un aereo tedesco puntandolo con un dito e urlando "Bang!"
• Dopo attenta analisi, il Presidente Truman scelse di lanciare la bomba atomica su Hiroshima all'alternativa di mandare Chuck Norris. Il motivo fu che venne ritenuta la soluzione più "umana".
• Chuck Norris spesso chiede alle persone di tirargli il dito. Quando lo fanno, li colpisce con un calcio volante nell'addome. Dopodiché scoreggia.
• Chuck Norris si è preso la mia verginità, e sicuramente prenderà anche la vostra. Se state pensando "Impossibile, l'ho già persa", vi state sbagliando di grosso.
• Chuck Norris usa un serpente a sonagli vivo come preservativo.
• Gli Alieni esistono. Stanno semplicemente aspettando la morte di Chuck Norris, prima di attaccare.
• L'ex-ragazza di Chuck Norris una volta gli chiese quanta legna avrebbe potuto fare una marmotta se le marmotte avessero potuto fare legna. Lui urlò: "COME OSI FARE RIME IN PRESENZA DI CHUCK NORRIS!" e le tagliò la gola. Tenendo la gola della ragazza ancora sanguinante tra le mani, muggì: "Nessuno prende per il culo Chuck!". Due anni e cinque mesi dopo, capì l'ironia dell'affermazione e rise così forte che chiunque nel raggio di 160km diventò sordo.
• Chuck Norris un volta ha mangiato 3 bistecche da 2 chili in un'ora. Ha speso i primi 45 minuti facendo sesso con la cameriera.
• Non esiste la teoria dell'evoluzione, ma solo una lista di creature a cui Chuck Norris permette di vivere.
• I bambini hanno paura del buio. Il buio ha paura di Chuck Norris.
• Chuck Norris non va a caccia, perché la parola "caccia" implica possibilità di fallimento. Chuck Norris va ad uccidere.
• Per dare prova che il cancro si può sconfiggere facilmente, si è fumato 15 stecche di sigarette al giorno per 2 anni per poi riscontrare 7 tipi diversi di cancro. Curò tutto con 30 minuti di palestra.
• Ogni fine settimana, Chuck prende a calci una dozzina di bianchi per dare prova che non è razzista.
• I Re Magi non erano tre, ma quattro.Chuck era il quarto Re Magio che diede a Gesù bambino il dono della "barba". Gesù la portò fieramente addosso fino alla morte. II tre Re Magi divennero gelosi e unirono le loro forze e saggezza per depennare Chuck dalla Bibbia. Poco dopo, morirono tutti e tre per morte causata da calci.
• Chuck Norris non parla. Lui pensa le parole e poi le manda al tuo cervello con un calcio volante.
• Chuck Norris non si lava i denti: mette il suo pugno davanti alla bocca e le placche saltano fuori
• L'elicottero è stato inventato dopo aver filmato Chuck Norris che faceva 8calci volanti consecutivi.
• Chuck Norris dona frequentemente sangue alla Croce Rossa. Non il suo.
• Se conti il numero di spermatozoi che i tuoi testicoli producono in una vita, sarà sempre inferiore al numero di donne che hanno avuto un orgasmo passando le mani fra i capelli di Chuck Norris
• Chuck Norris è la fonte di tutta la luce. Il sole prende il suo potere attraverso l'energia creata quando Chuck Norris colpisce chiunque con i suoi calci volanti.
• Chuck Norris non caga. Espelle debolezza.
• Una volta abbiamo dato una festa di laurea per Chuck: si è mangiato tutta la torta prima che riuscissimo a dirgli che c'era una spogliarellista nascosta dentro.
• Chuck Norris perse la verginità prima di suo padre.
• Mentre stava recitando per un episodio di Walker Texas Ranger, Chuck Norris resuscitò un agnello strofinando a lungo la sua barba su di esso. Poco dopo che l'animale era tornato in vita e una piccola folla si era raccolta attorno, Chuck Norris diede un calcio rotante all'animale, rompendone il collo, per ricordare ancora una volta alla folla che così come Chuck dà, Chuck toglie.
• Quando le sue arti marziali non riescono a risolvere una situazione spinosa, Chuck Norris si finge morto. Quando fingermi morto non funziona, si finge uno zombie.
• Anche se non è risaputo a tutti, esistono tre lati nella Forza: il lato buono, il lato oscuro, e Chuck Norris.
• Gli scienziati credevano che il diamate fosse il materiale più duro al mondo. Ma dopo incontrarono Chuck Norris, che gli diede un calcio rotante in faccia così forte, con così alto calore e pressione, che gli scienziati si trasformarono in copie di Chuck Norris.
• Il verso delle oche non produce eco. Chuck Norris è il responsabile di questo fenomeno. Se gli chiedete perchè lui semplicemente vi fisserà, ferocemente.
• Il calcio rotante di Chuck Norris è così potente che può essere visto dallo spazio, ad occhio nudo.
• Se volete una lista dei nemici di Chuck Norris, vi basterà controllare le specie estinte.
• Chuck Norris non ha bisogno di inghiottire quando mangia.
• Se Superman e Flash facessero una gara di velocità ai confini dell'universo sapete chi vincerebbe? Chuck Norris.
• Chuck Norris mangia i giocatolli dei transformer come veicoli e li caga trasformati in robot.
• Chuck Norris ha inventato l'acqua.
• Una volta, mentre si allenva con Wolverine, Chuck Norris perse il suo testicolo sinistro. Tutti ora lo conoscono con il suo nome scientifico: Giove.
• Chuck Norris è il vero padre di Luke Skywalker.
• Chuck Norris non corregge mai la sua pronuncia. Se per caso pronuncia male una parola, Oxford semplicemente cambia la pronuncia attuale.
• Chuck Norris è stato capace di vincere una partita a scacchi anche dopo che gli avevano mangiato il re.
• Chuck Norris un giorno ha creato un lanciafiamme urinando in un accendino.
• Una notte, durante un temporale, Chuck Norris è stato colpito da un fulmine. Il fulmine è morto sul colpo.
• Chuck Norris ha percorso tutto il campo di Holly e Benji. In un solo episodio.
• Chuck Norris rotola in salita.
• In una conversazione, è sempre Chuck Norris a rompere il ghiaccio. E lo fa con un calcio rotante.
• Chuck Norris può giudicare Caterina Caselli.
• Chuck Norris vinse una gara di tiro al piattello sparando cazzate.
• Agnelli portava l'orologio sopra al polsino, Chuck Norris le palle sopra ai boxer.
• Quando un uomo col fucile e uno con la pistola incontrano Chuck Norris, sono matematicamente morti entrambi.
• Quando Chuck Norris nacque ci furono ben 70 Re Magi che andarono a portargli in dono donne, sigari e fuoristrada.
• Chuck Norris è apparso alla Madonna.
• Un giorno, dopo aver sentito "I will survive", Chuck Norris decapitò Gloria Gaynor con un calcio rotante.
• Chuck Norris può dividere per zero.
• Contrariamente a quanto si crede, il vero nome di Chuck Norris è Chuck Morris. Purtroppo, una stanghetta della M è stata inavvertitamente amputata da un calcio rotante eseguito da Chuck all'anagrafe.
• Uno studio ha rivelato che le principali cause di morte negli Stati Uniti sono:
1-infarto
2-Chuck Norris
3-cancro
• Chuck Norris non porta l'orologio. Decide lui che ora è.
• Chuck Norris mangia la pizza con le dita, a volte aggiunge qualche oliva.
• Il titolo originale di "Alien vs Predator" era "Alien e Predator vs Chuck Norris". Il film è stato cancellato subito dopo essere entrato in preproduzione. Nessuno avrebbe pagato nove dollari per vedere un film che durava 14 secondi.
• Ad Heidi le caprette fanno ciao, a Chuck Norris rifanno il letto, lavano i piatti, stirano, spolverano e puliscono il water meglio della Luisa.
• Chuck Norris ha vinto il campionato mondiale di rutti con una scoreggia.
• Chuck Norris ha la retromarcia.
• Quando Spock da piccolo disubbidiva, le orecchie gliele tirava Chuck Norris.
• Un giorno Chuck Norris disse "Kung". E Kung Fu.
- Quando Chuck Norris fa le flessioni, non alza il suo corpo; spinge giù la Terra
- Chuck Norris ha due marce: avanti e uccidi.
- Le armi non uccidono le persone. Chuck Norris uccide le persone.
- Chuck Norris ordinò un Big Mac da Burger King. E lo ottenne.
- Alcune persone indossano il pigiama di Superman. Superman indossa il pigiama di Chuck Norris
- Il colore preferito da Ray Charles è Chuck Norris.
- La mamma di Chuck Norris è Chuck Norris

lunedì 19 novembre 2007

POSTumi.


Sempre più spesso sento menzionare i Blog, a volte intelligentemente molte altre a sproposito.
Una volta una cosa era vera perché l’avevano detta in televisione, poi era vera perché letta su Internet, adesso ci si nutre delle verità ottenute attraverso i Blog.
Il Blog di Beppe Grillo è il più letto d’Italia, ma anche i politici vantano i loro spazi sul web.
Un Dj/hooligan viene ammazzato all'autogrill da un poliziotto un pò goffo nell’uso della sua pistolina, o forse solo un pò più stronzo di alcuni ragazzotti che si chiavano di mazzate per un disaccordo stilistico sui colori delle rispettive sciarpe; a Perugia un musicista congolese, professione ed etnia fondamentale per le indagini, forse ha a che fare con lo sgozzamento di una studentessa inglese di nome Meredith … perché i notiziari hanno sentito la necessità di sottolineare l’esistenza dei loro BLOG?
Per alimentare questa nuova macabra morbosità, tutti giù a scavare tra i loro POST e a riempire i loro spazi di epitaffi patetici o insulti gratuiti! Sembra che ora tutto passi attraverso le parole e i pensieri che vengono annotati su questo moleskine-on-line del terzo millennio.
Tutto ciò che vi succede o che fate succedere verrà analizzato attraverso il vostro blog!
Maccheccazzo, non potete credere che la Verità sia da ricercare in un post!
Fidatevi di me, non vi sto mentendo …

giovedì 15 novembre 2007

Blonde Redhead


14.11.07 - Hiroshima mon amour – Torino

Sono le 20.15. Ho detto a Max che vado con lui a vedere i Blonde Redhead, ma sto per chiamarlo per dirgli che me ne sto a casa; li ho già visti altre volte, ho un gran mal di stomaco, fa freddo.
Voglia di uscire pari a zero o quasi.
D’altro canto “23”, l’ultimo loro lavoro, è uno dei dischi che negli ultimi mesi ho ascoltato di più, pertanto arriva provvidenziale il solito colpo di reni che in altre occasioni mi è venuto in aiuto e che mi vede costretto a ringraziarlo nuovamente... ’fanculo le scuse, muovo le chiappe ed esco!

Ho perso l’abitudine di andare a vedere concerti perché difficilmente mi appassionano come un tempo, ma Cristosanto ieri sera quei tre cosa mi hanno fatto provare!
Rispetto all’ultima esibizione vista (Ferrara - estate 2004) trovo l’interpretazione del live più aggressiva dal punto di vista sonoro, maggiore utilizzo dei loop e di corpose sovrapposizioni di basi.
I balletti epilettici di Amedeo contrastano con le sinuose movenze di Kazu, la sua voce a volte stridula, a volte ridicola altre ipnotica fende come una catarsi la spessa coltre sonora innalzata dai tre e raggiunge il pubblico, travolgendolo, che sembra pietrificato o in trance. Chiudo gli occhi, quasi commosso, danzo anch’io e lievito inerte facendomi sollevare da quel groviglio seducente che echeggia in uno spleen profondo di inaudita violenza. Ho imparato a capire che amare certi pezzi è un fatto puramente emotivo, irrazionale e inconscio, mi capita di individuare anche solo alcuni frammenti di brani che provocano in me trascinanti suggestioni.
Allora, non so perché, mi viene in mente una frase di Victor Hugo letta di recente e me ne compiaccio “La malinconia è la gioia di sentirsi tristi”.

lunedì 12 novembre 2007

Some kind of angel come inside


In certe circostanze e a mia insaputa, ho l’impressione che un elastico impercettibile ci si attorcigli addosso.
Accade che si estenda all’infinito, si assottigli e mi sembra di non vederti più, perdendoti.
In un tempo incalcolabile dalla massima distanza, ritorni improvvisamente vicino, tanto vicino da bloccarmi il respiro.

Il primo della Lista





Dopo che ho preparato la cena, mi siedo a tavola e mi dico BUONAPPETITO.
Quando spengo la luce appesa sopra la mia testa prima di addormentarmi, mi dico BUONANOTTE.



Non voglio perdere l’abitudine nel farlo.
Non voglio perdere le abitudini.
Sentire quelle parole, che rimuovono lo strato più superficiale di selvaticità, ridà le giuste proporzioni ed una presenza dignitosa al contesto, privandolo di ogni sorta di ostilità.
Trovo talvolta un po’ sinistro il protrarsi di un silenzio troppo esteso e sento la necessità di infrangerlo costantemente.
Si sa, io sono per la comunicazione essenziale, ma di quelle poche parole, dosate e pronunciate quasi formalmente non posso farne a meno. Laddove le circostanze lo consentono, mi piace sentire quel suono che frantuma i cristalli quando l’attimo rischia di congelare.
E’ un augurio adombrato da un tono vagamente rancoroso, ma la rabbia è spesso una buona amica, un’alleata che consente di mantenere la dignità nei gesti quotidiani di base.
Perché anche se oramai, in fondo, mi sento a mio agio nel disagio, devo sempre ricordare che sono IO il primo della Lista.

martedì 6 novembre 2007

Mi presento, sono Danilo


Ecco alcuni stralci tratti da @mail, chat o dialoghi tra me e il mio amico.
(per Kevin Smith: io te lo consiglio per Clerks III, poi vedi tu...)



Ho la faccia così gonfia che ci stanno 4 occhi

Tu hai insegnato profondamente alla tua ex il significato dell’amore.
Appena l'ha capito è andata fuori a cercarlo.

I tuoi ex suoceri ti vogliono così bene che ti chiederanno di fare da testimone al matrimonio della figlia

Penso così tanto al sesso femminile che mi sanguina il naso una volta al mese.

Io:. Vieni al corso di Psicologia con me?
Danilo: mmmh non è che mi interessa tanto...
poi scopro che sono esaurito o magari mi faccio venire la depressione per poterla studiare da vicino o mi spingo al suicidio per vedere i meccanismi che spingono le persone al suicidio

ANSA - Cavaglià, 23 ottobre 2007. Lo stupratore delle insegnanti colpisce ancora. Trovata docente di psicologia affogata nel liquido seminale. Dopo un attento esame gli investigatori affermano "Oh deve avere tenuto da parte tutta 'sta roba per almeno 8 mesi"..

Te a forza di scrivere robe da preso male sul tuo blog finisce che scopi davvero …

Oh ma te lo sai che l'orata nella prima parte della sua vita è maschio e poi ad un certo punto diventa femmina?
proprio come te! sei un'orata!

ANSA: falsa la traccia di cervello trovata nel cranio di una donna...

Danilo: questa sera esco con xxx
Io: ma è fidanzata?
Danilo: non so se è fidanzata
stasera è la seconda domanda che le faccio
la prima è "puoi toglierti i pantaloni?"
poi le racconto la tua storia per intristirla e scoparmela
sai le ragazze tristi te la danno più facilmente

Io: Di che anno è? Vuole figli?
Danilo: 1976. Vuole 1976 figli.


Lo sai che se ti fai investire da un'auto poi sui giornali scrivono che sei il nuovo Pasolini?

Forse dovresti prenderti una mucca anche tu.
Se Sandro ci passa così tanto tempo assieme significa che è molto più interessante di te.


Tu non sei inutile neanche da morto se puoi diventare humus

POESIA DEL 5 DICEMBRE
mi sento solo e triste ora
un piccolo pulcino bagnato e inutile
un giocattolo fuori moda
una scatola di farmaci scaduti
una foglia secca strapazzata dal vento
sono come uno zerbino di un albergo chiuso per fallimento
sono il cilindretto dell'inchiostro delle bic ma senza inchiostro
sono come la mensa dei poveri senza i poveri
sono come le tue mutande, giallo davanti marrone dietro
sono come tu mi vuoi
mi sento come i rospi schiacciati in mezzo alla strada quando sono secchi e piove e il cadavere si gonfia di nuovo
mi sento come i cartelli dei paesi calabresi sforacchiati dalle pallottole
mi sento come un beagle alla rbm
mi sento come la maggie
mi sento come i fiori di crisantemi sulle lapidi dei caduti 6 mesi dopo il 4 novembre
mi sento come sandro quando valentina non mangia la biada
mi sento come silvio pellico che ha finito l'inchiostro per scrivere le mie prigioni
mi sento come le briciole sulla tovaglia il giorno dopo natale
mi sento come il tetrapak del tavernello vuoto che cade dal camion della spazzatura
mi sento come il riso in mezzo alle piastrelle della chiesa dopo un matrimonio omosessuale clandestino
mi sento come un bancomat avaro di emozioni
mi sento come un fazzoletto che hai usato per pulirti dopo che hai vomitato
mi sento come il bidone pieno di brace abbandonato acceso dalle nere la sera a colleretto
mi sento come le piume del colombo infilate nel radiatore del tir che ha investito il colombo
mi sento come i tappeti di mia nonna fatti con la pelle del coniglio


16 aprile 2008
(riferendosi al Buddismo) Come cazzo puoi pensare che se fai dei gargarismi tutti i giorni la tua vita migliorerà?
......
danilo: sei come londra che ha ricostruito le macerie ed è rinata splendida dopo i bombardamenti tedeschi!
danilo: sei passato in mezzo ad una guerra... eri partito perdente... hai finito vincitore e hai conquistato anche nuovi territori
me: wow! se non ti conoscessi direi che sei frocio e ci stai provando ...
danilo: io sono bravo nella guerra di posizioni sai...
me: specie la guerra alla pecorina
danilo: è una di quelle che preferisco





...to be continued ...

(gli aggiornamenti verranno sempre aggiunti a questo post, quindi tenetelo d'occhio)

mercoledì 31 ottobre 2007

Apologia della solitudine


Dei giorni che scivolano via,
nel tempo in cui innalzo furiose architetture di instabili parole,
afferro l’essenza dell’Egoismo
e ne filtro il pretesto da me stesso creato.

Respiro una certa bramosia in questa urgenza,
e c’è qualcosa di fottutamente malato
nella fuga continua per tenerla in vita e pronto ad accoglierla,
mentre immagino il suo sapore dolciastro
il cui pensiero, cullandomi, determina ogni decisione.

Stringila forte e desiderala,
avvolta nei suoi mille volti cangianti;
magnifica sempre la doverosa terapia, l’unica possibile.

Disertare è da bastardo,
ma mi nascondo nuovamente,
con la coscienza nitida di perdersi,
annegando nel suo sguardo saturato di fiducia.

Anche adesso continuo in questo inganno,
fino a quando rivedrò luccicare,
imprigionato in fondo ad un abbraccio
il mio corpo cieco roteare
e rendendole di nuovo la libertà
ho scoperto, furtivamente,
una nuova identità.

lunedì 29 ottobre 2007

Voglio infrangere il cristallo


L’avevo detto e l’ho fatto.

La sveglia suona alle 5.30, interrompendo un incubo che di tanto in tanto torna a farmi visita rinnovandosi ogni volta, rappresentato in situazioni sempre più grottesche che evito di raccontare, anche perché ho venduto i diritti a Stephen King.
Lo so, sentire il cicalino a quell’ora può essere fastidioso, ma ho quella specie di eccitazione che si prova da bambini quando ci si alza presto per un buon motivo, tipo andare a sciare lontano o si parte per il mare e non basta l’idea che sia lunedì per rovinarmi l’euforia.
Faccio colazione, meno pantagruelica del normale, mi vesto rapidamente, prendo la sacca bianca e blu sempre pronta, mi butto in auto e percorro più spericolato del solito le strade deserte e addormentate.
Alle 7.00 a.m. sono davanti alla nuovissima Sporting Pool di Novara pronto a “rompere l’acqua” per primo, come adoro fare.
Mi accorgo quanto sia assurda la situazione quando mettendomi il costume vedo sulla pancia ancora i segni e le righe delle stropicciature del sonno. Rido. Faccio la doccia e mi piazzo sul blocco della corsia 5, quella centrale. Prima di tuffarmi mi godo lo spettacolo di quella lastra di cristallo che mi trovo davanti, resto immobile qualche istante prima di violarla e penso al CRISTALLO, una parola che se scandita lentamente si riempie del suo significato e della sua trasparenza.

SWOOOOOSSSHHHHHHHHHH.

Fino alle 7 e mezza in acqua ci sono solo io e a due corsie di distanza un altro esaurito ma vinco sicuramente io per motivi di residenza. Riesco ad arrivare in ufficio puntuale e con un’esaltazione inconsueta per una nebbiosa giornata di inizio settimana.
Il difficile è giustificare ai colleghi il segno degli occhialini da piscina che per qualche ora appaiono evidenti sul viso.
Ai più diffidenti faccio annusare il braccio per far sentire l’odore del cloro.

Ma il vero progetto folle che non ne vuole sapere di abbandonarmi è quello di violare una piscina di notte, abusivamente, nel buio totale e assolutamente da solo.

mercoledì 24 ottobre 2007

Psicologia I


Pensa alla tua immagine da bambino, pensala con intensità. Ricordati come eri vestito, dov’eri, ogni dettaglio possibile e se eri felice o no in quella occasione, Ora vai da quel bambino abbraccialo e digli che adesso ci sei tu a proteggerlo.

La consapevolezza e l’accettazione di sé, così come l’autostima, si comincia a sviluppare intorno agli otto anni. E’ possibile fare un percorso a ritroso e con questo esercizio superare ciò che di gravoso - e a volte doloroso - dal passato ci portiamo dietro.

lunedì 22 ottobre 2007

Claustrofobie (revised)



Forse vi siete preoccupati per l'immagine un pò inquietante del post precedente più che per il contenuto... Per tranquillizzarvi sul mio stato di salute (fisico, su quello mentale non garantisco da tempo) ho trovato un urlo più adeguato, che completo con qualche aforisma e citazione del personaggio ivi raffigurato.


- Che cos'è la mente? Non-materia. Cosa fa la materia? Non mente.
- D'accordo niente panico. Mi rifarò del denaro vendendo uno dei miei fegati. Posso sopravvivere con uno solo.
- In quale modo l'educazione dovrebbe farmi sentire più intelligente? Ogni volta che imparo qualcosa di nuovo, questo spinge fuori le vecchie cose dal cervello. Ho frequentato il corso per fare il vino in casa e ho dimenticato come guidare.
- Sono sempre stato un uomo obeso intrappolato nel corpo di un uomo grasso.
- Conosco un modo per risolvere i nostri problemi finanziari! Marge, puoi affittare il tuo utero ad una ricca coppia senza figli. Se sei d'accordo, dimostralo facendo l'indignata...
- Bisogna essere in due per mentire, uno che mente e l'altro che sente.
- Abbiamo l'ordine di non sparare a nessuno tranne che a Green Peace.

Claustrofobie


Diffida se t’incantano più le parole che le azioni, specie quando ti sfuggono via, tra le dita chiuse in un pugno stretto di rabbia. Sorprendenti le attenzioni e i gesti di stima, sorprendente la trasformazione delle convinzioni, sorprendente ciò che mi impedisce di riconoscermi così decorato. Tracannare fiele e assuefarsi al veleno. Ho sempre odiato l’arte dei suoni gioiosi eppure avvolto da queste sonorità fosche mi rifugio in atteggiamenti dissacratori e saturi di crudele sarcasmo difensivo. Un sole ingannatore impedisce di distogliere lo sguardo perso là in fondo, dove l’orizzonte si mescola con il cielo. Ma è qui in queste stanze, quando questa penombra mi sfiora e mi soffoca, che mi rendo conto dell’equilibrismo necessario, quello che impietoso sembra indicare la naturale via d’uscita. Non sono più in grado di essere trasformato e devo assecondare solo la mia inclinazione ingrata. Qual’è l’unica via percorribile? Di cosa siamo fatti? Come sassi, si schiantano sul parabrezza, scheggiano impercettibilmente il vetro e producono crepe che sembrano immobili ma avanzano lente e inarrestabili. Ogni pensiero sembra smarrirsi se lo costringo invano dove sembrerebbe naturale indirizzarlo. Devi aver timore e non fermarti alla desueta mia immagine sublimata. Saper riconoscere il canto delle sirene, l’urgenza di perdersi è un delirio transitorio che rende inaspettati vantaggi e pesantissime conseguenze, irritandomi per ogni inquinamento esterno che solo io posso decidere quanto debba influenzarmi. Sono cerchi concentrici che sbarrano il passo tra il restare immobile dove vorrei e una corsa affannosa; cerchi concentrici che mi trattengono in una spirale dalla quale non sono in grado di svincolarmi pur avendone il potere, come un’onda lunga ingestibile che cattura ogni oggetto lasciato a riva, riportandolo inesorabilmente al largo, di nuovo lontano.
Non pretendo che tu capisca ma invoco di lasciare che abbia la sensazione di trarne vantaggio, in un genuino sacrificio. Che possa cambiare, che trovi il mio posto, che l’opalescenza muti in trasparenza che faticosamente accettata mi protegga, con la violenta certezza che accada. Se non sono in grado di riappropriarmi del tuo valore, io ringrazio per l’incitamento a non fermarmi ancora. La prossima magia fa che sia davvero strabiliante perché possa essere davvero convinto di poterla sostenere. Fa che domani all’alba i rumori della tua presenza mi risveglino, meravigliandomi per un silenzio finalmente violato.

giovedì 18 ottobre 2007

Bushismi




Tutte le mattine, la prima cosa che faccio è accendere la radio e ascoltare il GR2, edizione delle 6.30. Stamattina, mentre mi abboffavo di Yogurth, cereali, torta di mele e caffè, sento queste notizie:


- Bush incontra il Dalai Lama e gli consegna la Medaglia d’oro del Congresso “come riconoscimento ad un simbolo universale di pace e tolleranza”. Pechino s’offende.
- Il parlamento turco ha approvato una mozione che da carta bianca all’esercito per attaccare i ribelli Kurdi rifugiati in Iraq. Bush commenta ”Ci sono modi migliori per affrontare la questione piuttosto che con un intervento militare”.
- USA: Nuovo minimo storico per i consensi al presidente BUSH (26%).


Giungo allora ad una conclusione: se la popolarità di Bush ha raggiunto questi livelli non è colpa del Presidente, sono gli americani che non hanno alcun senso dell’umorismo.

mercoledì 17 ottobre 2007

Maleducazionecontinua?



Succede talvolta che arrivi in ufficio e senti delle cose che sai di non poter sopportare a quell'ora. Senti un collega chiedere se alle Primarie ha vinto la destra o la sinistra. Vai a prenderti un caffè per evitarti una condanna per omicidio e senti una che dice all’amica che domenica è stata a Cogne, ma non ha potuto avvicinarsi alla casa della Franzoni perché è transennata.
Vuoi proporre loro una gita a Garlasco, che attualmente forse non è ancora così gettonata, con un po’ di fortuna ci si può anche imbattere nella bici di Alberto Stasi, sennò c’è sempre Via Poma che non è male …
Sono quei giorni in cui il tuo scazzo, già provato dal logorio della vita moderna, sta raggiungendo la soglia del warning e così ti informi se la Ryan-air ha dei voli low cost per Saturno, solo andata possibilmente.
Le giornate corte, il partire al mattino quando il sole non è ancora sorto e rincasare quando è già calato, ti sta facendo venire un po’ di ansia per l’inverno alle porte, cosa t’inventi per far passare i prossimi mesi adesso che le attività all’aperto sono precluse?
Inaspettata, una scoperta fulminante ti fa cambiare umore. Rincuorato dal tuo saper aspettare, ti puoi imbattere in piccole rivelazioni che, se sai apprezzarle, ti fanno passare la voglia di staccare quel biglietto per un altro pianeta.
In modo del tutto fortuito, un must per gli accadimenti più sorprendenti, scopri che esiste L’UNIVERSITA’ POPOLARE BIELLESE PER L’EDUCAZIONE CONTINUA, un titolo che già ti esalta e dove anche nelle varie sedi sparse nella provincia di Biella c’è la possibilità di frequentare innumerevoli corsi, dal cinese all’enologia, dalla metafisica alla falegnameria.
Sei passato in segreteria per un corso di INGLESE e ti sei ritrovato a frequentare PSICOLOGIA!
Hai passato l’ultimo anno a screditare la provincia di Biella ma con questa iniziativa sei costretto a ricrederti.
Ora il problema diventa: perché la settimana ha solo 7 giorni?

www.upbeduca.it

martedì 16 ottobre 2007

Vuoi una sigaretta? No, voglio rimanere nervoso.



Vi è mai capitato di inseguire un obiettivo e di scoprire che avete impegnato tutte le vostre forze invano, perchè quello che cercavate era altrove?
Vi siete mai aggrappati all'orgoglio e all'ambizione finendo per ferire voi stessi e le persone che amate?
Quante volte avete dovuto ammettere che fuori dal cerchio del vostro IO non capite granchè e giurate, mentendo, di aver cercato una strada negli altri e con gli altri?
Ora fermatevi, smettere per un attimo di fare quello che state facendo, appoggiate per terra questo libro e chiedetevi:
"Cos'è che in questo momento vorrei fare più di ogni altra cosa?".
E fatelo.


Maksim Cristan (FANCULOPENSIERO) - Feltrinelli -

lunedì 15 ottobre 2007

Dolo protettivo








- Stai giocando sporco, Stephan!
- Niente affatto, cerco solo di comportarmi normalmente, senza pregiudizi ne regole di buon senso.
- Sappi che stai perdendo il controllo di una tua reazione che sa di furiosa cinica vendetta. Sadica e crudele!
- Vendetta? La vendetta colpisce le persone colpevoli delle situazioni che la generano, nel mio caso come vedi non è così.
- Beh, non ti gioverà per niente se non farti credere di dare un senso di giustizia ad una partita che di onesto non ha più nulla, che ha perso oramai tutta l’innocente naturalezza della quale ti sei sempre vantato.
- Lo so che non probabilmente non sarà più così, ma non faccio altro che lasciare scorrere tutto senza opporre resistenza, senza affanno.
- A cosa ti serve la compassione per le vittime incolpevoli se non poni fine a questa inutile farsa, cosa credi di dimostrare?
- Incolpevoli non troppo … poi lo faccio per me, ma non sono io la causa di alcuna sofferenza pertanto non provo nessuna compassione.
- Sei oppresso da una logica circolare, che si traveste da alibi, Stephan, e non fai niente per evitarla!
- No, ogni giorno scopro l’ennesimo lato sconosciuto. Illudersi rende giustizia ad una necessità orami resa asfissiante da questa perdita di contatto.
- Allora è bene che tu sappia che per reati come questi, compiuti con l’aggravante della boriosa onestà, potresti pagare un prezzo molto alto.
- Lo so, Camille, lo so.

giovedì 11 ottobre 2007

Les vieux amants












Bien sûr, nous eûmes des orages
Vingt ans d’amour, c’est l’amour fol
Mille fois tu pris ton bagage
Mille fois je pris mon envol
Et chaque meuble se souvient
Dans cette chambre sans berceau
Des éclats des vieilles tempêtes
Plus rien ne ressemblait à rien
Tu avais perdu le goût de l’eau
Et moi celui de la conquête

Moi, je sais tous tes sortilèges
Tu sais tous mes envoûtements
Tu m’as gardé de pièges en pièges
Je t’ai perdue de temps en temps
Bien sûr tu pris quelques amants
Il fallait bien passer le temps
Il faut bien que le corps exulte
Finalement finalement
Il nous fallut bien du talent
Pour être vieux sans être adultes

Et plus le temps nous fait cortège
Et plus le temps nous fait tourment
Mais n’est-ce pas le pire piège
Que vivre en paix pour des amants
Bien sûr tu pleures un peu moins tôt
Je me déchire un peu plus tard
Nous protégeons moins nos mystères
On laisse moins faire le hasard
On se méfie du fil de l’eau
Mais c’est toujours la tendre guerre

Jacques Brel

domenica 7 ottobre 2007

Non si può morire dentro! Esci, per cortesia


Molto spesso mi ritrovo solo a spingere sui pedali della Poderosa nei boschi intorno al lago. Capita frequentemente di svoltare senza esitazioni in sentieri sconosciuti e mai percorsi, vincendo ogni esitazione come quella di perdersi, di dover affrontare difficoltà eccessive o che la nuova direzione non porti da nessuna parte o addirittura finisca nel nulla. Ciò accade per la consapevolezza di avere sempre facoltà di alternative, come scendere o spingere se troppo impervio, tornare indietro, ritrovare uno sterrato conosciuto, tutto ciò supportato dalla coscienza di avere il tempo necessario per porre rimedio ad una scelta infelice; non solo, spesso queste svolte azzardate riservano scorci inaspettatamente incantevoli che ripagano la decisione di lasciare i soliti tracciati. Ma tanto vengo compiaciuto da questo conforto quanto è il fastidio che provo incontrando altri bikers, sollevando una gran quantità di punti di domanda su questa apparente contraddittoria incoerenza.
Preferisco la sella al tram e il cielo stellato al soffitto,
preferisco il sentiero oscuro e difficoltoso verso l'ignoto alla strada asfaltata
e la pace profonda del selvaggio allo scontento generato dalle città. (E. Reuss)

martedì 2 ottobre 2007

Moltheni





"Io non sono come te"
(EP - La tempesta dischi - 2007)






La prima considerazione che mi viene da fare trovandomi tra le mani questo nuovo lavoro di Moltheni è puramente estetica: la front cover ricorda moltissimo il retro di Felt Mountain di Goldfrapp.
La seconda è che Umberto Giardini in questa occasione ha lasciato fuori dallo studio la sezione ritmica e un po’ mi dispiace.
La terza mi fa pensare che sarebbe un peccato che per qualcuno questo fosse il primo approccio con l’artista marchigiano e questo non vuol essere un giudizio negativo sul disco ma una riflessione sul fatto che non lo si può comprendere e apprezzare a pieno senza conoscere i lavori precedenti.
Un EP che da continuità alle sonorità di Toilette Memoria, rappresentate principalmente da un piano Wurlizer, una chitarra acustica e dalla voce di Moltheni, un disco che bisogna ascoltare lasciandosi abbracciare senza timori, perdendosi nella sua sobria rotondità, dandosi tutto il tempo necessario per assaporarlo in profondità.
Sono 6 pezzi levigati raffinatamente in uno studio in Svezia, resi morbidi e privati di ogni spigolosità da Kalle Gustafsson, che non entrano nella pelle al primo ascolto, ma quando lo fanno dilatano i pori lasciando addosso una sensazione intensa di benessere, come quella del tiepido sole di ottobre.