lunedì 26 novembre 2007

Yo camino.













Ti piace travestirmi dei tuoi significati
tanto da non distinguermi dalla proiezione di te.
Ma il candore del tuo intento
mi fa sorridere con clemenza
e, dandolo per certo,
non desisterò nel tenerti vivo.

Ruota il caleidoscopio,
dentro la tua playlist preferita
e sconfigge il gelo che ti paralizza
mentre la nostra utopia evapora.

Ecco il nuovo margine dei vuoti emotivi,
delle linee rette spezzate,
e il nuovo valore della primaria complicità
nel loro parallelismo infinito.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Ehm...non ho capito l'ultima parola...ma penso che l'utopia caleidoscopica dell'avere non dell'essere, in linea semiretta tracciata quantisticamente, sia dovuta non più all'infinito cosmico criptico(come si è sempre creduto)imputabile alla specularità dell'io inteso come ossimoro ma piuttosto alla percezione dell'mp3 oggettivo del soggetto stesso proiettato all'infinito da un calcio rotante...e aggiungo che chuck norris dentro la credenza ha Suor Germana. Laura

Anonimo ha detto...

La seduzione delle parole e dei gesti è nulla a confronto del manifestarsi del cuore quando batte così assordante ed imperativo, gridando tutto il suo impetuoso tracimare di amore e bellezza.
E' meraviglioso soffermarmi anche solo per un attimo in questo tuo tempo sospeso.
rmc

Anonimo ha detto...

Non mi convincete per niente...A parte il fatto che se il cuore grida vuol dire che parla anche lui e se tracima altro che amore e bellezza...mai sentito parlare di fibrillazione atriale? Infarto del miocardio? Io rimango della mia teoria. Laura

Anonimo ha detto...

cara rmc , non ti nascondere, la corrispondenza di amorosi sensi la intendevo tra te e bruto......mi sbaglio?
un feeling linguistico, musicale, culinario e senza dubbio anche di altra natura.....ci scommeterei........
(attenderei commenti)

bruto ha detto...

Mi pare che qualcuno stia utilizzando spazi lasciati da sempre volutamente liberi come fossero provini e audizioni per Zelig. Peccato, ogni tanto uscivano anche commenti intelligenti e graditi, negli ultimi tempi un pò meno. Quindi perdonate se mi prendo il diritto di cancellare qua e là un pò di idiozie fuori luogo. Grazie.

Anonimo ha detto...

..hai ragione...
incasso.
e con questo.....
passo e chiudo for ever.....

Anonimo ha detto...

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle
che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o
della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una splendida felicita'.
P.N.

Luna

bruto ha detto...

Ciao Luna,
ho sempre adorato questa poesia di Pablo Neruda, ce l'ho stampata nell'agenda e la rileggo spesso.
Per quanto mi è possibile, e credi è molto, cerco di fare lo spesso percorso.

Anonimo ha detto...

Allora siamo (almeno) in due ad averla nell'agenda.... e soprattutto stampata nella mente!
Ma non mi accontento di vedere solo me stessa proiettata in questa filosofia di vita.
Da estrema idealista quale sono, mi irrito nel vedere amici apatici, persone che non prendono mai una decisione, che si lamentano di tutto e che non hanno più il coraggio di sognare e di emozionarsi...
Allora lancio questo appello: a chi è già nella giusta direzione, di avere la forza di trasferire l'entusiasmo e la positività a chi rinuncia a vivere ogni giorno!
A queste persone dedico questo testo di Niccolò Fabi...

Dillo pure che sei offeso
da chi distrugge un entusiasmo
da chi prende a calci un cane
da chi è sazio e ormai si è arreso
da tutta la stupidità
chi si offende tradisce il patto
con l'inutile omertà
rimane senza la protezione
del silenzio, dell'assenso
del "tanto dobbiamo sopravviverci
qui dentro"

Quando vivere diventa un peso
quando nei sondaggi il tuo parere
non è compreso
quando dire amore diventa sottinteso
quando la mattina davanti al sole
non sei più sorpreso

Offeso

Dillo pure che sei offeso
dalle donne che non ridono
dagli uomini che non piangono
dai bambini che non giocano
dai vecchi che non insegnano
se hai qualcosa da dire dillo adesso
non aspettare che ci sia un momento
più conveniente per parlare

Quando vivere diventa un peso
quando nei sondaggi il tuo parere
non è compreso
quando dire amore diventa sottinteso
quando davanti al sole la mattina
non sei più sorpreso
dillo pure che sei
offeso

Anonimo ha detto...

questa maestria nel trasmettere forti emozioni mettendo in perfetta sequenza parole intense , cariche di suggestioni e profondi significati mi sorprende e mi affascina costantemente.
Pochi sono gli esseri umani che hanno capacità di dare forma a sensazioni e sentimenti attraverso le parole. Poche sono le persone che hanno l’audacia di esporre la propria anima .
"Le parole sono eterne. Pronunciandole o scrivendole sii consapevole della loro eternità"
Kahlil Gibran
*************
cs

Anonimo ha detto...

Hai ragione cs, il sapersi esprimere è un'arte (di fronte la quale mi inchino) e come tale dev'essere giustamente valorizzata. Ma permettimi una riflessione (forse uno sfogo) personale: alla fine, è questo che ci manca e di cui abbiamo realmente bisogno? Siamo circondati, letteralmente inondati, da parole e per quanto musicali, suggestive, emozionanti, rimangono pur sempre parole. Evanescenti. A mancarmi sono più spesso i significati, ed i gesti a sostenerli. Il tempo dedicato. Mi sembra di vivere continuamente la delusione di scartare un pacchetto bellissimo e trovarlo vuoto.
P.S. ovviamente non mi sto riferendo a nessuno dei presenti bloggers!

Anonimo ha detto...

Bi, condivido la tua riflessione. A volte temo l'incalzare di una comunicazione sempre più virtuale e meno reale, attraverso la quale conosci e a volte valuti una persona dalla sua capacità di trasformare in frasi accattivanti un proprio pensiero ed una propria emozione. Mancano tempo e occasioni per dialogare guardandosi negli occhi, permettendo che uno sguardo ed un gesto possano esprimere più di tante parole.
I gesti sono più importanti delle parole ma abbiamo bisogno di entrambe le cose, o meglio abbiamo bisogno di coerenza tra le due cose.
Bello il tuo esempio del pacco regalo: a volte lo scarti e resti delusa, qualche volta però dalla confezione intuisci e poi indovini il contenuto...

bruto ha detto...

Il cerchio si allarga, sono felice di questo meeting point nel quale chi ha la decenza di firmarsi, anche solo con una sigla, ne trae benefici.

Anonimo ha detto...

bi sai secondo me di cosa hai bisogno tu?

Anonimo ha detto...

Sì, esatto Stefania: COERENZA! Non avresti potuto trovare termine migliore. Anche se l'incoerenza resta un concetto forse più misterioso ed eccentrico, affascinante da sondare nelle profondità che richiama. Eppure la sensazione è proprio che ci sia poco da dire e troppi modi per farlo. Per questo non amo particolarmente i blog... Fortunatamente esistono le eccezioni ed adoro essere smentita!

Anonimo ha detto...

Ebbene lo ammetto, invidio le “persone comuni” che sanno comporre scritti simili a quelli che appaiono in “ blog comuni” come invidio “ i non comuni” come i poeti, i letterati, gli scrittori perché hanno ciò che a me manca: la capacità di creare un legame, un’intesa , un coinvolgimento emotivo con chi li legge.
Detto ciò CONFERMO che condivido pienamente ciò che di bello avete sottolineato, e cioè che le parole dovrebbero essere sempre confermate e rafforzate dai gesti.Chi mi conosce sa bene quanto io abbia bisogno del contatto con l’altro, qualcuno l’ha definita debolezza, io la definisco passione per il genere umano.....Le parole così assumono un significato più intenso , più reale. Non si mente agli occhi, non si mente con gli occhi. L’intesa che un sorriso sa creare è indissolubile, l’affetto che un abbraccio sa dare è eterno.
Ma non possiamo abbracciare, sorridere, guardare negli occhi tutte le persone che non conosciamo , dobbiamo rischiare e fidarci delle loro parole.
Le delusioni arrivano certo e belle dritte al cuore, implacabili a confermarci che l’incoerenza a volte esiste ; ma abbiamo rischiato e nella vita val sempre la pena di rischiare.
In fondo io e voi commentiamo parole di persone che non conosciamo, eppure lo facciamo.
Io ho scartato un’infinità di pacchi regalo nella mia vita, alcuni erano vuoti ma altri erano pieni di fantastiche sorprese. Li ho conservati tutti perché tutti hanno la loro importanza e ho imparato che vale la pena accettare doni belli o brutti che siano perché tutto arricchisce la nostra vita.
cs