giovedì 26 luglio 2007

News from BURGOS


BURGOS, 26 luglio 2007.
Sono le sei di mattina, e' molto tardi rispetto al solito...
ho letto velocemente i vostri commenti e sono questi che ogni giorno
in cui vorrei mollare e tornare a casa mi fanno dire "NO, adesso vai fino in fondo!"
Allora lo faro', a costo di non sedermi piu' per un mese.
E' strano come in queste giornate la fisicità sia prevalente ma paradossalmente sia la testa a dare la spinta a tutti i muscoli; non e' piu' questione di fiato, gambe o allenamento: e' solo un fatto mentale e incredibilmente comincio a gestire dolore stanchezza e resistenza con il cervello e la forza di volonta'.
Non si e' gli stessi in certe occasioni e in questo momento per me e' cosi', sono continuamente appagato per ogni metro percorso oltre, per ogni salita vinta e ogni "sello" (timbro) in piu,' preziosissimo sulla mia "Credencial del Pelegrino".
Yr Int'l bikegrim.

giovedì 19 luglio 2007

Chiuso per ferie




...anche se le FERIE nell'immaginario collettivo sono un'altra cosa, forse.
Insomma, si parte, questa volta si fa sul serio e parlo di quella vera eccitazione che dovrebbe scuoterti fino al midollo quando parti per un viaggio.
Bè stavolta io la sento eccome, sento un minestrone incredibile di sensazioni diverse!
Come quando mescoli tanti colori insieme, la maggior parte delle volte viene fuori un marrone color merda, in altre rare occasioni esce un arcobaleno.
Proverò a trasformare in questi giorni, che sembrano fatti apposta per pedalare e pensare, la merda in arcobaleno.
A lonely Bike-grim.

mercoledì 18 luglio 2007

Nanetti & altre Amenità 4









Mi impongo con severa rigorosità,
il silenzio e l'assenza,
concedendomi più tempo,
che irrequieto, impaziente e ingordo,
possa a suo modo risarcirmi
cercando insegnamento
in quel tempo dedicato,
cercando fondamento
in un oblio immotivato.

Incollando i frantumi della Magnifica Ossessione,
rinnovata inaspettatamente dalle sorti,
ingenuo ti vedo scolorita
nella tua folle rappresentazione,
ed io risparmio quel gesto grande
per un’occasione migliore
immaginando la sua conseguenza sedurmi
con infinito candore.

domenica 15 luglio 2007

Fattore CL



Un po’ preoccupato lo sono, ho testato un po’ la mia resistenza e il mio grado di allenamento alla MTB, sabato ho fatto 50 km, oggi 92 e sono in uno stato vergognoso. Oddio, forse dal 22 luglio non dovrò fare tappe come quella odierna (Romano-Ivrea-Chiaverano-Andrate-Graglia-Oropa-Pollone-Biella-Cerrione-Salussola-Viverone) con un dislivello di 1100 mt, però tutti i santi giorni una media di 70/80 km sì, staremo a vedere.
Il fattore CL è quello che mi preoccupa maggiormente, sono le zone che attualmente sono più doloranti, collo e culo.
E sul culo c’è poco da scherzare, non posso mica permettermi di non appoggiarlo sulla sella, non so bene che tattica adottare nei prossimi giorni: dargli il colpo di grazia e importunarlo quotidianamente con piccole dosi di avvertimenti a non fare scherzetti ed educandolo con distratte uscite serali del tipo “vado in bici a prendere un gelato” oppure lasciarlo tranquillo fino alla partenza? Mi sa che scelgo l’opzione 1, al limite se sabato mi accorgo che se l’è presa male mi fermo in Costa Azzurra a divorare crepes alla nutella per 15 giorni e mi faccio comprare delle cartoline da Santiago da qualche pellegrino più convinto di me... mmhhh poi però non so come metterla col fatto che tornerò grasso come un frate e abbronzato come Briatore anziché totalmente deperito e con la tutina bianca a mezze maniche visibile solo da nudo...
Poi il collo, che cazzo c’ha bruciare quell’ossicino che spunta proprio 4 dita sotto il coppino? Ma lui che c’entra? Con tutti gli organi, muscoletti, articolazioni coinvolte in prima linea in questa tortura gratuita perché vuole rubare la scena? Esibizionista!
Vabbè, Antonio, il giro non è stato male, peccato aver vanificato tutto in quella trattoria proprio davanti alla Madonna di Harlem ad Oropa, forse polenta e merluzzo servito in un piatto da pizza non è una dieta appropriata per questo sport, ma in discesa ha fatto da discreta zavorra. Il problema è stato piuttosto alla prima salita - un cavalcavia - dal quale, se non ci fossero state le telecamere per i lanciatori di sassi, avrei vomitato volentieri tutto di sotto, ma data la pesantezza del pasto mi rendo conto che il danno sarebbe potuto essere equivalente ad un masso da 50 kg …
La MTB in assetto da pellegrino ha funzionato molto bene, a questo punto devo dei ringraziamenti:
- a SANDRINO per le modifiche al portapacchi, perché quando c’è da inventarsi qualcosa, è imbattibile e io dormo tra 2 guanciali, collaudo superato. Grazie per il lavoro e per mille altre cose…
- a PATTY per le sue borse da bici, sono un po’ piccole, ma almeno sarò costretto a lasciare a casa quell’amore di abitino di strass, lurex e piume di struzzo che pensavo di mettere all’arrivo trionfante a Santiago.
- ad ANTONELLA che mi lascia andare da solo per ritrovare me stesso (con l’occasione cerco anche quella turista svedese 26enne che ho letto essersi persa l’anno scorso)
- ad ANTONIO con il quale faccio un sacco di attività sportive in tutta calma e tranquillità, ringrazio con l’occasione l’elisoccorso di Aosta.
- a SONIA che mi ha fornito i carburanti al limite della legalità, mi ha detto che tanto non fanno più controlli alle dogane. A proposito di carburanti, ho notato che il simbolo del Cammino è uguale a quello della SHELL, questa è globalizzazione!
- a FULVIO per il suo ottimismo che mi infonde comunque e sempre.
- alla KTM, alla SECTORNOLIMITS e al Panificio Vricciariello di Viverone, sponsor tecnici.
- alla CREATINA, CARNITINA, TAURINA, MELTODESTRINE, DESTROSIO, POTASSIO e soprattutto a lui, il MAGNESIO SUPREMO!
- a Giovanni DOPING (Inventore, chimico sportivo e fantasioso)
- al SIGNORE che illuminerà ogni giorno il mio cammino e farà sì che io non perda mai la via (è un Signore di Roncisvalle, si chiama Pablo, ho letto che da indicazioni utili a tutti i pellegrini)
Inoltre ringrazio:
- la MOMO per il moleskine più bello del mondo e per le pause pranzo in piscina.
- CATPOWER (visitate il suo blog segnalato qui di fianco) responsabile di gran parte della mia colonna sonora degli ultimi 10 anni e per il suo vino.
- ALICE per la collanina che mi porterà fortuna e per l'imbarazzante lucidità nei ragionamenti e nelle analisi della vita sentimentale di suo zio.
- MATTIA il figlio che tutti vorrebbero, soprattutto io.
- la HEAD FXP Instinct team e Alfrederer.
- MAGGIE, i suoi bormiolini e le mille altre attenzioni.
- CS campionessa europea in carica di Aforismi e pillole di saggezza
- L’Olio Cartenì.
- La ritrovata LAURA, inossidabile since 1981.
- JENNI che mi da costantemente un sacco di notizie, sempre senza accorgersi tra l'altro...
- L’AUTOGRILL di Villarboit che a permesso a me e a WIZZY di portare avanti il lun. mattina la nostra tresca lontano da occhi indiscreti.
- Tutti quelli che leggono il BLOG McBruto e ancora di più a quelli che commentano
- Ricordo e ringrazio volentieri anche Le sorelle di Meda tanto premurose con me, Paolo&Cristina, Marco&Cristina, Decathlon, le schisce di Rita, CriticalMass, Rosalba, Emiliano, Adry, gli aperitivi di Alina, lo stile libero a nuoto, le 26enni, il BricoOK, il Queever, i colleghi S.T. che almeno una volta passeranno da Rosy a vedere la cartina, i pantaloncini imbottiti, gli Amici di Bologna.

- And last but not least, TUTTA la mia Famiglia.

giovedì 12 luglio 2007

3 gradi immaginari








Da tempo mi sono figurato nella mente questa macro-suddivisione astratta del genere umano:


PRIMO GRADO
Gli individui che sono generalmente soddisfatti perché non si pongono troppi quesiti, accettano gli eventi come vengono senza chiedersi eccessivamente il perché. Sono soddisfatti o insoddisfatti in modo totalmente fatalista e condiscendente, senza possibilità di modificare in alcun modo la loro situazione né necessitando, in fondo, di comprenderla pienamente, racchiusi in una sorta abulica e indolente serenità.
SECONDO GRADO
Gli individui che cercano di approfondire gli avvenimenti, di analizzare i contesti e ciò che li genera, di rendere profondo ciò che succede intorno a loro ma non riuscendo a trovare responsi adeguati, semplicemente per limiti e incapacità proprie, sono pervasi da continua irrequietudine, ansia, angoscia e senso di inadeguatezza.
TERZO GRADO
Gli individui che come approccio ai contesti dell’esistenza appartengono al secondo gruppo ma che, per straordinarie capacità, per grandioso talento e propizia attitudine riescono a motivare gli accadimenti, a giustificare e comprendere i fatti positivi come quelli negativi, raggiungendo soprattutto un’invidiabile e radiosa pace.

Io non ritengo che si possa variare la propria tendenza in modo radicale con il crescere, avendo così l’opportunità di transitare da una categoria all’altra. Accolgo con scetticismo i repentini mutamenti che intravedo in questa immaginaria gerarchia sociale della consapevolezza; distinguere un'evoluzione attendibile e reale da una simulazione, è spesso improbabile anche per l’individuo stesso coinvolto.
Coloro che hanno la possibilità di incontrare gli appartenenti alla terza classe, a me talvolta accade, ricevono a loro volta sublime senso di appagamento.

mercoledì 11 luglio 2007

Nanetti & altre Amenità 3



Argino ogni imprevedibile eccesso,
ogni sorprendente e gratificante gesto
di un avvenire appagato che non invoca permesso.


Compresso da questo spazio vuoto
resto in dissennata attesa
di quella danza per mia volontà impacciata,
mentre fuggi cieca sotto un cielo impostore
tanto che il tuo Dono invisibile svanisce,
stordito da un irrisolto amore.

martedì 10 luglio 2007

Y.S.U. (Yogurth Socialmente Utile)


Perché comprare un prodotto industriale quando in una mezz’ora e con una spesa di 3,50 euro riesco a farmi una scorta per due settimane di ottimo yogurth? Se molti se lo facessero in casa quanti mezzi di trasporto in meno con le scritte NESTLE’, YOMO, DANONE, GALBANI ci sarebbero sulle strade? Nel mio piccolo, anche con questo gesto, do una mano all’ambiente, alla riduzione dell’inquinamento, del traffico, del rumore, spendo meno ma soprattutto faccio uno YOGURTH STREPITOSO e senza yoghurtiera!

A grande richiesta, ecco come.

Ingredienti:
- latte BIO LUNGA CONSERVAZIONE
- YOGURTH BIO
attrezzatura:
- pentola
- mestolo
- imbuto
- termometro per alimenti in vetro (non indispensabile, ma meglio averlo)
- vasetti vetro (suggerisco i Bormioli da 15 cl, quelli piccolini che fanno giusto una dose di yogurth)
- lampadina da 40w con filo lungo a sufficienza per arrivare nel tuo forno.
Procedimento:
Io faccio 2 litri di latte BIO COOP con 2 vasetti di yogurth BIO COOP e mi vengono circa 12 barattoli Bormioli da 15 cl, una discreta scorta che una decina di giorni dura senza problemi, a volte anche di più.
Scegli le date di scadenza più lontane, vecchio trucco ma qui è importante.
Utilizza possibilmente strumenti in inox (pentola, mestolo e imbuto) e non ciucciare il mai cucchiaio, si parla di bacilli e fermenti quindi tutto più sterilizzato possibile.
Fai scaldare il latte fino a bollitura, occhio che aumenta un sacco il volume all'innesco della bollitura, fallo sobbollire a fuoco medio-basso per almeno 10/15 min. così perde eventuali tracce di H2O e il risultato finale sarà uno yogurth più compatto.
Poi lo lasci raffreddare fino a 40° , usa un termometro per alimenti (non semplice da trovare, puoi usare quello da vino, io uso quello che usavo in camera oscura per i bagni di sviluppo), se non ce l’hai considera che quella temperatura è quando non fuma quasi più ed è tiepidino. Io metto la pentola nel lavandino immersa in acqua fredda per far prima.
Togli la panna che si forma sopra, poi mescola bene bene i due vasetti nel latte, non solo girando ma sollevando a mestolate il latte e facendolo ricadere nella pentola o usando un frustino. I due vasetti di yogurth tirali fuori dal frigo all’inizio dell’operazione e aprili, così c’è meno shock termico.
Nel frattempo nel forno hai messo la tua lampadina a 40 watt fatta con un filo piatto evitare spifferi dalla porta, questo permetterà di avere per le ore necessarie per la fermentazione i (circa) 40° necessari.
Infila il latte nei vasetti, occhio che siano perfettamente asciutti e senza odori, specie il tappo (ieri ho mangiato uno yogurth al gusto cipolle di tropea che quasi muoio).
Consiglio: metto la lampadina in alto sulla griglia e i vasetti nella teglia sul fondo, per una questione di propagazione uniforme di calore ma anche di peso. I tappi li appoggi solo, non serrarli, dopo circa 8 ore togli tutto, stringi i tappi e metti in frigo, non puoi mangiarlo subito.
A seconda del tempo di fermentazione i bacilli si sviluppano in modo differente, con otto ore trovo venga decente, dolce e compatto, sicuramente meno acido di quello originale ma sul tempo c'è abbastanza tolleranza, non meno di 7 ore direi, ma una volta l'ho dimenticato almeno 10 ed era mangiabile ...
La morte sua è con il miele, ma anche con la frutta frullata o marmellata molto liquida è ottimo, io faccio quella di fragole o mirtilli non troppo gelatinosa a questo scopo. Anche con l’orzo solubile non è male.
Sembra un'operazione complessa, ma così non è, prova e fammi sapere, io da quasi due anni non ne faccio a meno...

lunedì 9 luglio 2007

Stelle cadenti contromano


Eindhoven 07.07.07

Se questa sequenza di numeri che evocano mille simbolismi significano qualcosa, allora io ne ho subisco senza dubbio gli effetti.
Ho un biglietto aereo, un iPod, uno zaino e un moleskine, oggi non mi serve nient’altro.
Provo solo un leggero timore nel ripercorrere alcuni passi, rivivendoli e fronteggiandoli nuovamente.
Questa libertà, come inattesa autonomia, attraverso l’ebrezza gustata fino in fondo di questa eccitazione, non può che arricchire questi stati d’animo di una pelle in trasformazione e di un obbiettivo avido che guarda con attenzione in tutte le direzioni, senza sosta.
E’ come se ad un tratto la mia focale si fosse trasformata in un grandangolare 10mm esente da aberrazioni cromatiche, distorsioni e vignettature.
Il cielo non è solo sopra le nostre teste e a volte le stelle cadenti sfrecciano contromano.
Provo un'alternanza di percezioni, altalenanti forze centrifughe imprevedibili: bilancio il peso, sposto il baricentro, adesso funziona, ora cado, ecco l’equilibrio, ecco il risultato di un'identità ancora camuffata ma sempre più definita e consapevole.
Non è chiara quale sia la direzione migliore, ma è straordinario quanto sia superflua un'analisi più approfondita quando un bersaglio ingannatore è in movimento.
La vera abilità sta nel trasformare una sparizione in un’apparizione, eventi in opportunità.
Con l'Emiliano si sono susseguiti svariati discorsi su quella panchina, ci siamo stupiti dei mille parallelismi dei nostri vissuti, seppur molto diversi.
Ho pedalato a lungo in Eindhoven ieri, in una domenica mattina fresca e addormentata.
Le sensazioni di quel silenzio, di quella luce tersa, di quei pensieri liberi, di quei ragionamenti avulsi, restano custoditi nel mio prezioso archivio.

venerdì 6 luglio 2007

Nanetti & altre Amenità 2










Nel cuore delle persone albergano i sentimenti più nobili.
Ma il cuore di alcune persone più che un albergo è un cottolengo.


Mi chiedo come sia possibile
scoprire di essere un capricorno e prenderla con filosofia.
(questa è per menti fini)

giovedì 5 luglio 2007

Nanetti & altre Amenità 1









Sento il respiro che replica la consuetudine
dalla quale divelgo i ruoli spogliati di valore
e che incredulo subisco con l’egoismo dei giorni.



Oggi ti concedo l’ultima bugia
ma adesso lasciami sospeso
cullato dai flutti di questo fortuito ritorno.



Voglio una dialisi che mi cancelli l’ovvio
e che la mia rabbia di adesso
annulli ogni residuo di gravità
al danno quotidiano a cui mi espongo.
Quello che non sono, non lo diventerò.

mercoledì 4 luglio 2007

Aut.Min.Conc.



A volte pensi che l'uso orale della parola serva solo per la comunicazione essenziale, quella per la sopravvivenza, quella di cui non puoi fare a meno, sforzi disumani per dire solo "un caffè lungo, grazie", "passami il sale per favore", "il campo in terra è libero dalle 19 alle 20?", per cose così.
A volte senti davvero una sorta di fatica enorme a parlare, non capisci se è una tua malformazione fisica del tratto orofaringeo o una pigrizia mentale.
Ti fa comodo pensare alla prima diagnosi, massì dai deve essere proprio così.
Per contro negli ultimi tempi il verbo scritto ottiene inaspettati benefici, per te che scrivi e per quello che ricevi dagli altri.
Le chat col Gatto, irrinunciabili ed esilaranti (il sarcasmo salverà il mondo, non le religioni), le mail che a tonnellate scrivi e ricevi, gli sms che illuminano il tuo cellulare prima di addormentarti e che sono meglio dello xanax, questo telefonino che diventa un'appendice parte di te, cascate infinite di aforismi più o meno banali che diventano sedute di fisioterapia psicologica irrinunciabile.
Poi il blog, che il semiologo esperto di comunicazione Daniele Barbieri su RADIODUE ieri commentava positivamente, definendolo uno spazio di interazione che prevede risposte, dove si crea un mondo senza confini che si evolve con grande rapidità, la lingua orale che si avvicina a quella scritta per l'immediatezza interattiva propria del blog, un diario di riflessioni tra il pubblico e privato.
E'il ritorno ad una scrittura che è stata rimessa in gioco e che rimane impressa, seppur in uno spazio virtuale e non reale, ma che impone di dedicare del tempo per lo scrivente come per il lettore e soprattutto, se lo ritieni, di far vacillare le inibizioni rese inespugnabili dalla paralisi verbale.
Forse non ti rendi conto, ma guarda dentro quelle frasi: c'è una grossa volontà di riscatto, la tua grande prova difensiva.
O forse solo il tuo angolo di riflessione solitario, come training autogeno terapeutico.

Ogni cosa sembra perdersi dentro quelle tue ragioni fragili, dietro quelle tue parole facili.

martedì 3 luglio 2007

Tatuaggi




- Mi hai fatto quasi piangere!
- Uh! E per cosa?
- Niente, è che dici delle cose …
- Ma figurati, non l’ho fatto per commuovere è solo che penso a un sacco di cose, osservo, immagino; lo faccio in continuazione e allora prendo appunti che poi raccolgo qui, confusamente.
- Su un blog di pubblico dominio … mah!?
- Perché no? Certo che non posso scrivere articoli come “La filosofia come educazione alla convivenza” mi rendo conto che scriverei una marea di cazzate, anche maggiori dell’originale …se mai fosse possibile …
- Ma falla finita con quello! Io credo che tu scriva cose sono troppo personali, eppoi scordati che commenti quella roba.
- Perché? Non trovo niente di cui vergognarsi, per vergognarsi ci sono molti altri motivi. Ne vuoi sentire qualcuno?
- No grazie, li so a memoria; non riesci ad evitare di pensarci, vero?
- Come potrei? Per togliere un tatuaggio non basta coprirlo, è un’operazione più complessa, allora pensi che non dovevi fare quel cazzo di tatuaggio e dovevi pensarci prima!
- D’accordo, è vero, ma mica puoi stare lì a farti ‘ste paranoie per un tatuaggio che non si nota neppure …
- Tu non lo vedi, io me lo sento addosso ogni momento e mi odio per averlo fatto, che idiota!
- Sei troppo incazzato, sei intrattabile in questo stato, vai a pedalare o a nuotare o a fare una di quelle cose che ti fanno rilassare.
- mmmhhh, già fatto …però posso fare una crostata di limoni!


Quando capisci che il tuo sguardo è nella giusta direzione?

Quando non sopporti chi non chiede mai “perché”.
I bambini , gli scienziati, le persone geniali si chiedono “perché”, così scoprono delle cose o per lo meno provano a darsi risposte, spinti dalla curiosità, dai dubbi, dalla voglia di capire.
E quando non sopporti chi è privo di entusiasmo, non è curioso, chi si alza al mattino e ricopre la giornata di apatia.
Ad un tratto ti svegli e pensi che hai ancora un sacco di cose da fare, non perdi la voglia di sperimentare, anche se sei pigro, o di fare una cosa che non hai mai fatto, sfidandosi anche in gesti insignificanti.
Migliorare la propria crostata: i pinoli e anacardi tritati con l’uvetta, per esempio, ci stanno benissimo!
Quando ti rendi conto che un progetto o un’idea ti appassiona, allora realizzi che sei sulla strada giusta. Eppoi osservare, osservare e fissare nella testa immagini, le immagini diventano sensazioni eppoi ancora figure ideali che rincorri e tolgono la gravità dalle cose.
Fai quello che sai fare meglio, restando appagato dall’iperattività che senti di dover soddisfare, regalandoti micro-dosi di autostima ad un ego un pò confuso.

Le merendine, di quando eravamo bambini, non torneranno più …

lunedì 2 luglio 2007

Bianca




- E quando ho visto le sue scarpe io ho capito tutto di lei: è un uomo che ha sofferto, che ha solo un paio di scarpe alla volta, che piano piano si consumano, diventano lise, perdono il colore. Quando io ho guardato le sue scarpe ho pensato: ora glielo dico subito
- Che cosa?
- Che sono io quello che cerca, che sono stato io
- Ma perché, erano suoi amici, che cosa le avevano fatto?
- Mi avevano deluso. Gli amici ti deludono, la gente normale no. A me piacciono le coppie felici, io li aiuto, li indirizzo sulla strada giusta, gli dò consigli, però non li seguo più quando fanno quegli errori cosí stupidi. Cominciano a dirti le bugie, poi si separano, poi ritornano a stare insieme però è troppo tardi, perché ormai sono feriti e cattivi e allora non li voglio più vedere. Una volta era più facile giudicare, come con le scarpe: c'erano solo alcuni modelli, molto caratterizzati, erano quel tipo di scarpe e basta. Ora invece tutto è più confuso, uno stile si è intrecciato a un altro, le cose non sono più nette
- No, scusi, stavamo parlando dei suoi amici...
- Sí, gli amici non possono comportarsi cosí, perché io mica divento amico del primo che incontro. Io decido di voler bene, scelgo; e quando scelgo è per sempre.

- Ha figli lei?
- Sì, due
- Due?
- E' triste morire senza figli.