domenica 30 settembre 2007

Born to be Bruto


Ci sono giornate come quella di venerdì nelle quali si susseguono troppe situazioni contrastanti per essere affrontate con leggerezza e senza conseguenze.
Al mattino un incontro nel quale ho valutato tutti gli aspetti legali, burocratici e fiscali - tralasciando quelli emotivi, più intangibili ma in maggior misura laceranti - relativi alla destinazione futura e alla gestione di un immobile rappresentante il sommo grado, il punto di arrivo di decisioni tormentate ma consapevoli portate avanti per anni, prese con l’obiettivo di dare un senso, un valore ad un INIZIO che si spogliasse di quel senso di precarietà del quale fino ad allora la vita era stata permeata. Il pomeriggio un cambio di scenario deciso ma strettamente legato allo scatenare della situazione affrontata al mattino, costituito dal viaggio a Bologna e l'irruzione nella mia vecchia azienda, un gesto che da molto tempo volevo fare, una mossa che sapevo avrebbe provocato in me e, a conti fatti, anche nelle persone conosciute e lasciate oltre tre anni fa, profonda emozione.
Già rifare la strada in auto, vedere da lontano la sagoma di San Luca che per tanti lunedì mi ha preannunciato con qualche km in anticipo che la Città Rossa era vicina, la strana familiarità che il capoluogo emiliano mi ha sempre infuso, nonostante il mio arrivo qui nel 2002 fu un trasferimento forzato da Milano, è stato il solito flashback al quale mi espongo ogni qualvolta faccio questo percorso.
Ma ora è diverso, ho aspettato mesi per rifare questo viaggio, mi sono imposto di farlo quando mi sarei sentito in grado di fronteggiarlo consapevolmente nel mio nuovo status e soprattutto legittimare con la maggiore serenità possibile, se possibile, le importanti valutazioni che mi hanno allontanato da qui.
Tanto naturale quanto da lasciare incredulo il varcare quella soglia e percorrere quegli spazi, ma soprattutto ritrovare immutati tutti quei volti da quell’ultima volta che, non dimenticherò, mi attendevano nel parco di Via Corticella per salutarmi sotto lo striscione “Ciao Bruto!”.
La mia intenzione era solo quella di passare in orario lavorativo per salutare tutti in un colpo solo, ci tenevo molto a farlo, ci tenevo molto a ribadire che custodisco nella mia memoria quel pomeriggio in Via Corticella, ma il subbuglio che la mia incursione e la mia presenza in quel luogo ha scatenato, accompagnato ad ogni incontro dalla stessa domanda esortativa - “Ritorni?” - non mi è scivolato addosso con indifferenza.

Basta una notte dal sonno incontrollato,
per confondermi daccapo e mortificare il giorno
in cui la tregua vacillante che mi ero concesso
inesorabilmente annichilisce.

domenica 23 settembre 2007

Il Trono Imperiale



Vorrei fare un sondaggio tra le centinaia di migliaia di lettori che cliccano FIND A CURE quotidianamente.
Il sondaggio verte sull’argomento in evidenza nel titolo, il Trono Imperiale e vuole mettere in luce il grado di conoscenza della platea su questo nodo basilare intorno al quale ruotano le nostre esistenze. Per rendere attendibile il sondaggio, così come suggerisce l’Abacus, è assolutamente vietato andare su Guugol a cercare notizie prima di rispondere - tanto vi sgamo - anche perché chi contravverrà a questa richiesta riscontrerà probabilmente solo un simpatico giocattolino della Playmobil così nominato. Peccato, non si tratta di quello. Se le prime proiezioni degli exit pol dimostreranno, come auspico, che almeno la metà degli aventi diritto al voto non ha un’idea chiara sulla questione – ribadisco chiara non vaga – potrò ritenermi soddisfatto: il mio grado di ignoranza è meno imbarazzante di quanto creda, pertanto il mio senso di inadeguatezza e inutilità su globo terracqueo potrà rientrare in limiti tollerabili, lasciandomi ancora per qualche tempo libero di camminare a testa alta per le vie di Viverone e provincia.
Dico così perché qualche tempo addietro ho dovuto affrontare con imbarazzo preoccupante, accompagnato da una smarrita faccia senza sguardo, l’evidente mia incompetenza su questa spinosa questione ed altre della stessa… categoria merceologica. Sono consapevole, e ne sono fiero, di essere sceso per certi versi dalla montagna con l’ultima piena, ma non posso permettere che il fagocitante territorio urbano mi faccia sentire così impreparato!
Bene, adesso che siete arrivati alla vostra veneranda età, non si sa come, ottenebrati dall’ignoranza e accertato che il sondaggio avrà dato l’inevitabile esito scontato, voglio tranquillizzarvi dicendovi che ciò nonostante la continuazione della specie umana potrà essere garantita ancora per molto tempo, cambiamenti climatici permettendo.

P.S. a quelli che sono sopra la media e conoscono l’argomento trattato, rifuggendone, voglio comunque dire di non preoccuparsi: l’eventualità che vi venga chiesto qualcosa di più di una semplice descrizione è altamente improbabile.

venerdì 21 settembre 2007

Matrix







- (Morpheus) Hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi... e curiosamente non sei lontano dalla verità. Tu credi nel destino Neo?
- No.
- (Morpheus) Perché no?
- Perché non mi piace l'idea di non poter gestire la mia vita.
- (Morpheus) Tu sei l'Eletto, Neo. Vedi, tu hai passato gli ultimi anni a cercare me, ma io... è una vita... una vita intera che cerco te
- (Morpheus) Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente.
- (Morpheus) È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più.

- (Trinity) So perché sei qui, Neo. So cosa stai facendo. So perché non dormi. So perché vivi da solo. Lo so perché a suo tempo ho cercato la stessa cosa. E quando lui ha trovato me mi ha detto che non cercavo qualcosa di preciso, ma che cercavo una risposta. È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io.
- (Trinity) La risposta è intorno a te, Neo. E ti sta cercando. E presto ti troverà, se tu lo vorrai.

- Mi fanno male gli occhi.
- (Morpheus) Perché non li hai mai usati.
- (Morpheus) Benvenuto nel mondo vero.

martedì 18 settembre 2007

Anche le sofferenze aiutano a crescere se supportate da una corretta alimentazione.


… e adesso a me mi piace dire questi abbinamenti:

riso bollito con uvetta
carote lessate con noce moscata
insalata di spinaci freschi con fagioli rossi
zucchine in padella con menta
crema di zucca e broccoli
cipolle al forno e uva sultanina
parmigiano con aceto balsamico
ricotta con foglie di basilico
taralli pucciati nel vino rosso
torta carote e mandorle
macedonia di solo pere e fichi (se rubate dietro casa mentre vado a correre ancora meglio)
Grappa Revel Chion dopo il caffè nella tazzina.

altri?

venerdì 14 settembre 2007

Il mese più freddo dell'anno


Corri adesso, corri respirando la fortuna generosa che ti circonda.
Ti chiedi perché fa buio presto ma un’aria fresca ti rinnova più sfrontato;
a destra il bosco, a sinistra il lago e due mongolfiere che ne tingono la superficie, il profilo rassicurante della Bella Dormiente è nero, stagliato di fronte a te. C’è solo il suono simmetrico delle tue scarpe e di pensieri veloci, di spinte in alto.
Corri e allontani il rimprovero che incalzandoti ripete con ossessione di voler non essere mai esistito.
Tu senza voltarti, corri dritto dove il presagire sa sedurti ancora, noncurante di ogni assillo regredito.
Se non è vero che hai paura
non è vero che ti senti solo
non è vero che fa freddo
allora perché tremi in questo agosto?

giovedì 13 settembre 2007

Peace Reporter



Ho il dovere di fare una segnalazione, per coloro che sentono la necessità di un'Informazione che vada oltre la macchia di sangue di Garlasco o della roncola di Cogne e desiderino un quadro completo delle realtà ben più gravi presenti fuori dai nostri confini, quelle che troppo spesso, io compreso, ignoriamo.
Ieri sera sono stato alla Feltrinelli di Milano, in occasione dell'uscita del primo numero su carta stampata del mensile PEACE REPORTER, presentato dal suo direttore Maso Notarianni e interventi di Gino Strada, Lella Costa, Moni Ovadia e Gianni Mura.
Peace Reporter nasce on line nel 2004 da un'idea di Emergency, come strumento di diffusione di una cultura di pace. Da oltre tre anni si occupa di conflitti dimenticati e di diritti umani, realizzando reportage da tutte le zone di guerra del mondo, mettendo l'accento su storie e luoghi spesso ignorati dal giornalismo tradizionale, raccontando la guerra dalla parte di chi la subisce sulla propria pelle, la popolazione civile.
Inevitabilemente stamattina come primo impegno ho voluto mettere sul mio Blog il link di questo sito e segnalare che il mensile non si trova presso le edicole ma solo presso le librerie Feltrinelli o si può riceverlo in abbonamento per posta.
E' bello, completo e con immagini che non possono lasciare indifferenti.
Nel mondo ad oggi sono in corso 32 guerre. Io non lo sapevo e me ne sono vergognato, per questo stamattina ho deciso di scrivervi questo post.

martedì 11 settembre 2007

Non scherziamo sulla vecchiaia, c'è gente che ci muore!


In quanti modi puoi chiamare Dio ?
Lo puoi chiamare in tanti modi diversi
Dio, Allah, Buddha, Krishna, Geova, Visnù, Yahvè …
tanto non ti risponde.

Brunello Robertetti

lunedì 10 settembre 2007

Salmoni, Sermoni, Predicatori e Conigli.


- Io non ti capisco, passi la giornata a fare il moralizzatore, il dispensatore di saggezza, poi ti alzi il giorno dopo irriconoscibile e ostico.
- Ostico proprio no, direi più che altro fastidiato, questo è più probabile. E’ vero, anche io faccio fatica a trovare le ragioni di questi svarioni gravitazionali, ma non mi scoraggio, credo sia normale ogni tanto perdere l’equilibrio se si cammina lungo una fune.
- D’accordo, ma secondo me dovresti sforzarti ancora di più; capisco il “senso di libertà” come ti piace chiamarlo, ma mi pare tu abbia reazioni un tantinello eccessive, sei sempre così severo, non solo con gli altri ma anche con te!
- …cazzomene…
- Eh no bello, secondo me dovresti fare molta più attenzione! Tu sai che non puoi permetterti di scherzarci sopra così, ti piace dire che cammini sulla corda ma ricordati anche che non hai alcuna rete sotto! Eppoi mi fai incazzare quando ostenti tanta sicurezza, tanta indipendenza, sfiorando addirittura una sorta di misantropia! Capisco il tuo spiccato nuovo senso per la sopravvivenza, ma vedi di ricordarti che non vivi, per tua fortuna, su un’isola deserta!
- Ti sbagli, non ostento un bel niente, ma mi piace pensare, talvolta, di non dover niente a nessuno, non per egoismo ma per un senso di autarchia.
- Ma guardati! Sei paradossale e contraddittorio! Ti preferisco in versione moralizzatore, anche se sei non sei del tutto convincente …
- Ma che palle, non posso tollerare che mi si dipinga così, ritengo invece che ognuno si debba fare carico della propria etica comportamentale e se ne accolli le conseguenze! Ci sono momenti in cui sono consapevole delle mie parole e trovo la forza e l’entusiasmo per alzare la voce, con convinzione; ma anche io magari avrei bisogno di un … “moralizzatore”, come dici tu, che faccia lo stesso con me!
- Nei hai tanti, basta saperli scorgere! Fatti un po’ di autocritica, in giornate come queste sei infastidito da ogni gesto o parola e non mi sembra una buona soluzione pigliare e andare a correre sopra una montagna per calmarti!
- Lo so, lo so. Troverò un modo alternativo per riallinearmi con il mondo, non ho alcuna intenzione di inselvatichirmi ancora di più ma è il mio modello di autodifesa.
- Beh datti da fare alla svelta se ti vuoi promuovere in modo accattivante!
- Ah ah ah! Promuovere! Chi ti fa credere che ne senta il bisogno o la voglia di farlo!? Racconto di sogni e me ne faccio carico, ma poi mi sconcerto di tutta l’insicurezza che ci circonda, che ricopre tutti quanti, te compreso e mi sento così stupido, impotente.
- Certo che sì perché dovrei esserne esente? Per questo mi sforzo più di te nel trovare motivazioni. “I miei occhi hanno visto la tua salvezza” ho letto da qualche parte …
- Urcudighel! Sì, temo anche di sapere dove, ma che c’entra? Tu conosci la mia determinazione e questi cedimenti servono per ricordare a me stesso di non allentare mai l’attenzione, di non sedermi, di cercare stimoli, di non dimenticare quanto la curiosità mi tenga vivo. So bene che non devo perdere di vista la mia esigenza di stratificare il reale con l’immaginazione.
- Stratificare il reale con l’immaginazione! Ma come ti vengono queste casuali illuminazioni improvvise ?
- Casuali? Non direi casuali! Da qualche tempo sono tormentato da due parole collegate in modo bizzarro, casuale e causale, un apparente refuso con possibilità di straordinarie alchimie. Mi capita per esempio di vivere eventi apparentemente casuali dei quali sento la necessità di trovarne la causa, che plachi interrogativi latenti. Trovo che questo sia uno stimolante esercizio mentale.
- Certo che riesci sempre a spiazzarmi con le tue virate improvvise, a questo ancora non mi sono abituato. La tua attuale imprevedibilità mi atterrisce ma se ti rilassi cominci a ragionare. Ma devi parlare Cristo Santo, parla! Non puoi startene lì da solo, dentro un vuoto pneumatico a gripparti il cervello sprofondato nel tuo silenzio!
- Starmene qui da solo … già …

“La soledad da oportunidades para descubrir nuevos límites y .......SALTARLOS!”
(Tony Lee Gamiz)

martedì 4 settembre 2007

Pinna atrofica


Nuotavo in corsia 3, da solo, con grande compiacimento nel non incrociare nessuno e dover condividere quello spazio.
Ad ogni ripartenza da fondo vasca scrutavo a pelo d’acqua e farneticavo che i 25 metri davanti a me fossero in salita.
Gli occhialini erano sommersi esattamente a metà, proprio sulla linea di demarcazione tra acqua e cielo e avevo questa percezione un po’ lisergica, pensando che fosse un peccato essere costretti a nuotare solo in pianura.
Sono sempre stato rapito dai suoni che rimbombano nelle piscine, gli echi di impatti con l’acqua e di voci incomprensibili amplificano queste mie distorsioni mentali mentre l’odore del cloro si insinua nelle narici.
Io nuoto contro la VUOTIDIANITA’ e la realtà sprofondata in questo liquido si rifrange diversamente, aberrazioni simili a quelle provate di notte, quando ci si rigira nel letto e non si prende sonno.
La anomala disinvoltura delle mie riflessioni quando annegano in acqua mi da la possibilità di meditazioni bizzarre ma appassionate, intense. Trovo quindi altri stimoli e rimedi prodigiosi nuotando immerso in questo fluido azzurro, sostenendo quanto sia doverosa una moratoria per le vite insoddisfacenti.
Mi è sorto anche un dubbio: una miccia da esplosivo immersa in un liquido si spegne o continua a bruciare? Credo che fortunatamente non si estingua e ho il presentimento che sia senz'altro lunga ma di lenta combustione.
Di una cosa sono certo: è accesa.
Bum!