venerdì 27 giugno 2008

Anniversario!










FIND A CURE compie un anno.
Mi chiedono in molti se alla fine LA CURA l’ho trovata, forse perché da qualche tempo non pubblico più nulla.
Ma come avevo affermato in un post di qualche mese fa, cerco una pagina bianca quando sento il bisogno di scrivere e non il contrario. Questo Blog è stato per molto tempo un incontro quotidiano ossessivo con me stesso e ci sono molto affezionato. Quante volte sono restato sbalordito nel vedere le mie annotazioni raccolte follemente su ogni foglietto ricomporsi liberamente senza regole grammaticali o metriche su questo spazio, ma ancora di più nel trovare commenti, anonimi e non.
E’ stato un periodo sotto ogni aspetto molto intenso, a mia insaputa e inaspettatamente (Dio quanto mi piacciono le parole che iniziano con “IN”, nevvero?) ho fatto i conti con angoli oscuri di me che sono dovuti emergere, un po’ per sopravvivenza e un pò per naturale evoluzione. Insieme a giorni difficili si sono alternati momenti di emozione pura al 100%, che ancora sento brividi nel menzionali, come i giorni passati sul CAMINO DE SANTIAGO.
Allora penso che anche i momenti cupi sono benvenuti se si riescono a vivere situazioni che non si sarebbero mai considerate prima, se si riescono ad apprezzare prospettive che ci sfiorano ogni giorno e non ce ne accorgiamo, se siamo assetati delle parole degli amici e se di amici scorgiamo improvvisamente di esserne circondati, seppure nella severa selezione che compiuta quotidianamente.
Allora credo che la cura che cerco debba passare inesorabilmente attraverso l’allenamento fisico del provare le suggestioni come i turbamenti, le eccitazioni come le commozioni.
Allora la cura è l’accettazione di tutti gli accadimenti.
Allora la cura è la ricerca della cura.
Mi chiedo se la cura finisca nel rendersi conto che non si ha più bisogno di appoggiarsi ad altri per essere solidi, ma ci si accorga di essere sufficientemente solidi per avvicinarsi ad altri.
Nel periodo racchiuso nell’ultimo anno e mezzo si sono quindi susseguite forti suggestioni che mi piace aver raccolto in questo blog, anche se il giorno in cui con leggerezza l’ho aperto non sapevo assolutamente cosa avrei scritto, che senso avesse tenere un blog e cosa mi avrebbe portato.
Ora sono gelosissimo di tutto quello che c’è qui racchiuso e seppure pubblicare al mondo intero le proprie riflessioni lo ritenga un sorta di patologia sfumata di esibizionismo, alla fine il senso a questa vetrina lo ha dato chi per caso, per noia o per curiosità, ha perso tempo a leggere e ancora di più a commentare.
"C'è ggente" che si è conosciuta e successivamente incontrata dopo intensi scambi di opinioni in questo spazio, ma sono casi disperati ...
La mia esigenza di scrivere - comune a molti - diventa uno sfogo trasversale per non implodere, e per darsi delle risposte è necessario farsi prima delle domande ben precise; ritengo quindi un esercizio forzato banale e superfluo farlo senza sentire questa necessità; ora è tempo di andare avanti, o almeno di provarci…
C’è chi ha molta memoria e chi meno, io appartengo a quest’ultima categoria, ma appartengo anche alla categoria un po’ nostalgica e sentimentale che si affeziona a tutto ciò che appartiene al passato. Non so se pubblicherò il prossimo post domani o tra un mese o mai, ma mi compiaccio di avere la possibilità di poter rileggere quello che ha attraversato la mia testa e che, per indole, sarebbe fatalmente scomparso.

E’ necessario credere
Bisogna scrivere
Verso l’ignoto tendere
Ricordati Baudelaire

E’ necessario vivere
Bisogna scrivere
all’infinito tendere
Ricordati Baudelaire