venerdì 11 aprile 2008

da " I racconti del cuscino"



Luca si sedette al solito tavolo in fondo alla saletta e ordinò grappa.
Si mise a sorseggiarla a testa bassa, pensieroso, mentre rollava un’altra sigaretta.
Poco dopo una donna entrò nel locale rumorosamente, con un’aria allegra che strideva con l’atteggiamento scazzato di quasi tutti i frequentatori abituali, infrangendo il torpore generale.
Sara si piazzò proprio di fronte a lui, cambiò espressione e sembrò quasi sfidarlo:

- E’ vero, tu mi ascolti e a fondo, questo mi piace molto, ma smettila di vivisezionare ogni parola e esaminare tono e inflessione di ciò che dico!
Lui non si mosse di un millimetro, continuando il suo lavoro con cartina e tabacco.
- Io non giudico, interpreto. So bene che ci vuole tolleranza, ma fa parte del mio modo di essere e non cambierò. Vuoi vedermi limpido e marmoreo, un supereroe della tua immaginazione, ti comunico che sono di razza umana.

Un istante dopo aver detto l’ultima sillaba pensò di aver emesso delle parole totalmente fuori sincrono con il suo pensiero, temette di essere frainteso ancora e di aver dato per l’ennesima volta un’impressione distorta di sé.
Aveva la rassegnazione di non volersi abbandonare all’ovvietà di quei pensieri che eppure appartenevano al mondo, da sempre, ma la sua irrequietezza non gli dava pace e di quelle ovvietà continuava ad averne un estremo bisogno.

- Luca, rassegnati. Lo strato di apparente superficialità come ti piace chiamarlo, è comune a tutto il genere umano e si traveste quotidianamente da qualcosa, tu non ne sei esente e lo sai, pur nella tua utopia perfezionistica …
- Apprezzo i tuoi sforzi, davvero, ma odio tutto ciò che sa di artificioso … mi ossessiona l’idea di caderci, ma non intendo ingarbugliare gratuitamente per noia le situazioni, la mia severità è solo un’ esigenza di…come dire … insomma dai, hai capito!
- Certo, certo. I criceti nel tuo cervello continuano a correre impazziti sulla ruota … ma il mondo non lo salvi tu, di certo neppure io e manco ci provo, ma salva almeno te stesso!
La guardò bruscamente nel centro delle pupille, Sara sembrò perfino vacillare e con una voce nuova che non sembrava più la sua le domandò:
- Sara, ma è proprio necessario rinascere per ricominciare daccapo?

Lui, suo malgrado, raccontava il vuoto e Sara lo respirava a pieni polmoni.
Non si rendevano conto di cosa rappresentassero realmente le loro vite in quel momento, in quel luogo, Luca sentiva l’esigenza di separarsi dal proprio involucro e fare da spettatore invisibile, come per giudicare lucidamente da lontano quello spettacolo.
Il loro impegno era profondo come il dolore, buio come la paura ma anche leggero come i loro sorrisi.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao pittore.
anche se questo dipinto non è opera tua lo apprezzo comunque , non potevi sceglierne uno migliore.

“ma è proprio necessario rinascere per ricominciare daccapo?”

Rinascita : termine che indica una trasformazione radicale dell’individuo
Ricominciare : cominciare ancora

Innanzitutto ; è proprio necessaria la trasformazione radicale?
Chi e quando si stabilisce che una persona debba intraprendere un processo simile? Un processo lungo e molto profondo, che necessita di un enorme impegno. Non so, a volte credo che siamo tutti un po’ esagerati e che dovremmo fare un piccolo sforzo di pura e semplice accettazione dell’altro. Ecco la parola “accettare” mi piace, accettare significa amare, chiedere ad un altro di rinascere è forse un po’ egoistico.
E’ come dire tu non sei come io ti voglio quindi devi cambiare.

Ricominciare , o cominciare ancora , invece a volte è necessario. Può essere una scelta dettata da esigenze personali o una condizione che ci troviamo ad affrontare perché imposta da altri.Comunque in entrambe i casi “ricominciare” sa di speranza e la parola “ancora” mi piace tantissimo perché sa di continuo rinnovamento, sa di “non fine”.

Ma tu non smettere mai di dipingere, sai quanto io ami le tue opere.
I quadri del pittore sono l’espressione della sua anima, del suo essere, sono il suo sguardo e il suo pensiero. Sulla tela traspare tutta la sua essenza ed è magnifico perdersi, stare come sospesi nel tempo e nello spazio nel tentativo di interpretare l'essere umano

Ma tu non cambiare mai.

bruto ha detto...

Caro Anomimo,
il cuscino è il mio così come la crosta che definire quadro mi pare eccessivo.
Grazie del pittore, ma preferisco fotografo.
Grazie in generale, cmq...
;-)

Anonimo ha detto...

non credo sia necessario ri-nascere, cancellare il prima per poter vivere il poi. ciascuno di noi è la somma dei propri pensieri, amori, dolori. bisogna saper prendere i propri errori e tenerli dentro di sè per non ripeterli. bisogna saper ricordare i propri dolori per essere più forti, domani. crescere, andare oltre, salire tutti i gradini dell'infinita scala, non tornare indietro. il domani è avanti di sè, e lo si raggiunge solo avendo i giorni alle proprie spalle. il domani arriverà sempre ....
tua supermela

Anonimo ha detto...

"Vuoto apatico. Non penso
Colgo appena i suoi tentativi per sciogliere il mio gelo.
- Non hai ancora perso la luce - mi dice piano - Non lasciarti sopraffare -
Tra il cuore e la ratio scegli, vincerà sempre ciò che alimenti di più...
- Sono stanco e ho paura - Non posso sprecare tempo, energia e... torturare il mio cuore.
- Tutti i percorsi del sentimento, hanno la loro storia, il loro modo - Nessuna storia regge confronti.
E' stata un universo, e quando finisce è come una piccola morte.
- Sai bene che io non ho mai scelto - Altri hanno scelto, sempre, ed io come un esule, mi sono adattato, disarmato, indolente.
- Quanti esuli hanno ritrovato luce e vita in terra sconosciuta? Gli errori di percorso hanno sempre generato nuove strade e condotto a luoghi stupefacenti".
"La mia amica" R.C.
rmc