domenica 7 ottobre 2007

Non si può morire dentro! Esci, per cortesia


Molto spesso mi ritrovo solo a spingere sui pedali della Poderosa nei boschi intorno al lago. Capita frequentemente di svoltare senza esitazioni in sentieri sconosciuti e mai percorsi, vincendo ogni esitazione come quella di perdersi, di dover affrontare difficoltà eccessive o che la nuova direzione non porti da nessuna parte o addirittura finisca nel nulla. Ciò accade per la consapevolezza di avere sempre facoltà di alternative, come scendere o spingere se troppo impervio, tornare indietro, ritrovare uno sterrato conosciuto, tutto ciò supportato dalla coscienza di avere il tempo necessario per porre rimedio ad una scelta infelice; non solo, spesso queste svolte azzardate riservano scorci inaspettatamente incantevoli che ripagano la decisione di lasciare i soliti tracciati. Ma tanto vengo compiaciuto da questo conforto quanto è il fastidio che provo incontrando altri bikers, sollevando una gran quantità di punti di domanda su questa apparente contraddittoria incoerenza.
Preferisco la sella al tram e il cielo stellato al soffitto,
preferisco il sentiero oscuro e difficoltoso verso l'ignoto alla strada asfaltata
e la pace profonda del selvaggio allo scontento generato dalle città. (E. Reuss)

15 commenti:

Anonimo ha detto...

"FRANCESCO GUCCINI"
CANZONE DELLA TRISTE RINUNCIA

Le luci dentro al buio sono andate via e l'allegria comprata è già sparita, il giorno dopo è sempre la malinconia che spezza la magia di un' altra vita.

La forza che ti lega è grande più di te, l'anello al collo si stringe sempre più: non dare più la colpa al mondo o a lei per la rinuncia triste a quello che non sei...

Lo sai cosa vuol dire stare giorni interi a buttar via nel niente solo il niente; fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri che scelgono per te diversamente.

Son stanco d'aver detto le cose che dirò, di aver già fatto le cose che farò, ma è tardi, troppo tardi, piangere ormai sulla rinuncia triste a quello che non fai...

Credevo l'incertezza possibilità e il dubbio assiduo l'unica ragione,
ma quali scelte hai fatto in piena libertà: ti muovi sempre dentro a una prigione...

Non è la luce o il buio né l'ero ed il sarò, non è il coraggio che ti fa dir "vivrò", è solo
un' altra scusa che usare vuoi per la rinuncia triste a quello che non puoi...

Non voglio prender niente se non so di dare io, e chissà chi decidono ciò che posso,
non ho la voglia o la forza per poter cambiare me stesso e il mondo che mi vive addosso...

E forse sto morendo e non lo so capire o l'ho capito e non lo voglio dire, rimangono le cose senza falso o vero, e la rinuncia triste a quello che io ero...

*****************************************************

Per me non per te .....

Anonimo ha detto...

...MA ANCHE PER LUI VA BENISSIMO...DAVVERO UN BEL TESTO...DAI ALZIAMOCI...

Anonimo ha detto...

Bravo/a Anonimo/a per la citazione di Guccini. Hai centrato uno dei testi che preferisco.
"Fai mille cose, ma sono sempre i tuoi pensieri che scelgono per te diversamente".
Fermiamoli allora questi pensieri, non possiamo permettere che siano più forti di noi.
Ma abbiamo un’idea di quante cose ci sono da fare, quante cose da vedere, quante persone da conoscere, quante belle cose ancora da vivere? Perché buttare via l’unico vero bene di lusso che ci è stato concesso gratuitamente? il TEMPO!! Quello che sprechiamo in inutile apatia nessuno ce lo restituirà mai.
"Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c'è tanta bellezza nel mondo" (da American Beauty)
Stefania

Anonimo ha detto...

Guccini è un mito vivente (cioè, è uno dei pochi ancora in vita ahimè...)
E, sempre sull'argomento, cose ne dite di "Quattro stracci"?? I brividi ogni volta che la ascolto..

Anonimo ha detto...

"...ma io sono fiero del mio sognare,
di questo eterno mio incespicare
e rido in faccia a quel che cerchi e che mai avrai.
Ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri,
quei quattro stracci in cui hai buttato l' ieri
persa a cercar per sempre quello che non c'è...”
Stefania

Anonimo ha detto...

Quando finiscono le citazioni ditemelo... l'inizio era interessante poi... vabbè...Ciao Bruto!

bruto ha detto...

1° per le lamentele si è pregati di lasciare una firma.
2° cos'hai contro le citazioni?
3° il blog di Beppe Grillo è senza dubbio più interessante, anche tutti gli altri.
4° "Find a cure" è un blog che vanta diversi tentativi di imitazioni, di cui questo è l'unico non riuscito.

Pogliozzy ha detto...

Un misicista che conosco ha suonato Guccini...mi ha detto che è uno stronzo.
Io lo trovo solo noioso :P

Anche io preferisco la sella al tram, ma venite a lavorare a Mirafiori in bici e poi ditemi ^____^

Grande Bruto

Anonimo ha detto...

Andrea, potrebbe aver ragione il musicista che conosci... ma per "par condicio" sarebbe bello sapere come Guccini definirebbe lui!
:-)
Stefania

Anonimo ha detto...

Calma. Ho citato io il testo di Guccini, semplicemente perchè quelle parole sono scritte anche dentro di me ora; non era in omaggio al cantautore. Avrei potuto citare altri volendo ma questo brano mi è capitato casualmente tra le mani alcuni giorni fa, o forse l'ho cercato e non lo so. L'ho sentito mio.
Io credo che esista una sottile linea tra quello che siamo e quello che non siamo.E non si sa perchè ma quello che "non siamo" è esattamente quello che "vorremmo essere".
Nel cammino della vita cambiano i nostri percorsi e forse alla fine è necessario rinunciare a quello che non si è e non si potrà mai essere.
Tutto ciò è forse contorto e sicuramente discutibile , ovviamente.
Mi fa cmnq piacere di non essere l'unica ad apprezzare Guccini e non escludo in epoca adolescenziale ( quindi una vita fa! )di essermi innamorata perdutamente dei suoi pensieri. Perchè sono i pensieri che ti fanno amare e ti fanno essere.
cs

Anonimo ha detto...

Cara cs, belle le tue parole, come sempre piene di equilibrio.
Il testo che hai citato lo leggo in chiave catartica direi, della serie: come curare il dolore con il dolore. Per vincere la sofferenza, la tristezza, bisogna passarci attraverso. Mi piace pensare all'accezione positiva della parola "rinuncia", al fatto che imparare a rinunciare a quello che non siamo, o meglio a quello che non potremo mai essere, è in fondo una grande vittoria, che ci rende più orgogliosi e consapevoli di essere semplicemente quello che siamo.
Stefania

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e