venerdì 7 dicembre 2007

Il gioco delle sedie



“Si mettono al centro della stanza delle sedie; il numero di queste deve essere una in meno rispetto al numero dei bambini che partecipano al gioco. Quando inizia la musica i bambini girano intorno alle sedie e quando questa si interrompe tutti devono sedersi. Il bambino che resta in piedi è squalificato. Si toglie una sedia e si ricomincia. Vince l'unico bambino che riesce a sedersi sull'unica sedia rimasta.”

Non voglio commentare la crudeltà del gioco per il senso di frustrazione e inadeguatezza che crea nei suddetti mocciosi, ma ho l’impressione che questa logica perversa sia presente in molti aspetti del nostro transito terrestre. Spesso incontro persone per la paura di non trovare la propria sedia si gettano impetuosamente sulla prima che trovano, senza pensarci molto, senza valutare se è quella più adeguata, ma solo spinte dal terrore di essere fuori dal gioco. Per contro, mi accorgo che altre, pur non meritando la squalifica, si ritrovino estromesse dalla fase successiva, magari solamente per aver cercato la propria sedia, quella desiderata e non necessariamente quella più vicina.
E’ avvilente tanto l’ingiusta squalifica quanto il vedere piccoli bastardi su una sedia inadatta.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

c'est la vie
com' è possibile che l'essere umano, essere supremo del pianeta, essere intelligente, scopritore, spirituale, non si senta ancora Grande?

Anonimo ha detto...

Se sostituiamo la parola sedia con la parola partner? Sarebbe una bella teoria e purtroppo spesso diffusa...
Comunque, in generale, fin da piccoli ci insegnano che "chi va all'oste perde il posto". E' un gioco, certo...ma fino ad un certo punto. Per "n" motivi comunque l'essere umano non potrà mai essere GRANDE perchè sul pianeta è supremo per forza non per intelligenza nè tanto meno per umanità. Il Censis oggi definisce la nostra società poltiglia...mi auguro non solo per i debiti. Laura

Anonimo ha detto...

cavolo e io che lo propongo sempre nelle feste in ludoteca...e ai miei mocciosi il gioco piace! Di solito però lascio che vincano gli ultimi due bambini rimasti e soprattutto appena è finito il gioco ricomincia così che tutti possano avere un'altra possibilità....
forse è così anche nella vita, dietro l'angolo c'è un'altra possibilità per chi la vede, per chi la cerca, per chi l'ha aspettata e non si è accontenta della sedia più vicino....

eli

Anonimo ha detto...

correggo..."per chi non si è accontentato della sedia più vicina"

eli

Anonimo ha detto...

Che bella versione che ci dai, eli :o)
Silvia