mercoledì 24 ottobre 2007

Psicologia I


Pensa alla tua immagine da bambino, pensala con intensità. Ricordati come eri vestito, dov’eri, ogni dettaglio possibile e se eri felice o no in quella occasione, Ora vai da quel bambino abbraccialo e digli che adesso ci sei tu a proteggerlo.

La consapevolezza e l’accettazione di sé, così come l’autostima, si comincia a sviluppare intorno agli otto anni. E’ possibile fare un percorso a ritroso e con questo esercizio superare ciò che di gravoso - e a volte doloroso - dal passato ci portiamo dietro.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E con questo ho girato l'occhio!
ciao BrutaleBazzerBlaster

Anonimo ha detto...

....e fin qui, io sono un passo avanti a te...sai..due anni !! ciauzzz

bruto ha detto...

Cara Eli, come ti ho spiegato io non vado da uno strizzacervelli, frequento un corso! (inoltre vedendo i risultati di 2 anni di poltrona evito di farlo ah ah ah! )

Anonimo ha detto...

Ma non c'è questa grande differenza...il fine è molto simile. Che c'è di male?

bruto ha detto...

La stessa differenza che passa tra studiare astronomia e fare l'astronauta ...

Anonimo ha detto...

Il cuore di un bambino non ha mezze tinte. Il bimbo nel suo essere tale, è puro e assoluto. Non c’è niente di relativo nel mondo infantile. Bianco e Nero non hanno interazione alcuna. Tutto ciò che accade nella magica e breve infanzia, congela attimi di assoluto insopportabile dolore accanto ad iperboli di gioia. Di questi ultimi, poi, ci è dato solo un impalpabile e nitido ricordo. Forse definiamo felicità la percezione di quel lontano sentire? rmc
ps: stai bene con addosso pulcini