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martedì 5 febbraio 2008

Vertigo









cerco una pagina bianca
quando sento il bisogno di farlo
e non sento il bisogno di farlo
perché vedo una pagina bianca
il senso lo trovo coi giorni
ma i giorni col senso non trovano
le risposte inseguite da tempo
se è solo il tempo a inseguirmi ossessivo
per risposte che da solo ho trovato

venerdì 7 dicembre 2007

Il gioco delle sedie



“Si mettono al centro della stanza delle sedie; il numero di queste deve essere una in meno rispetto al numero dei bambini che partecipano al gioco. Quando inizia la musica i bambini girano intorno alle sedie e quando questa si interrompe tutti devono sedersi. Il bambino che resta in piedi è squalificato. Si toglie una sedia e si ricomincia. Vince l'unico bambino che riesce a sedersi sull'unica sedia rimasta.”

Non voglio commentare la crudeltà del gioco per il senso di frustrazione e inadeguatezza che crea nei suddetti mocciosi, ma ho l’impressione che questa logica perversa sia presente in molti aspetti del nostro transito terrestre. Spesso incontro persone per la paura di non trovare la propria sedia si gettano impetuosamente sulla prima che trovano, senza pensarci molto, senza valutare se è quella più adeguata, ma solo spinte dal terrore di essere fuori dal gioco. Per contro, mi accorgo che altre, pur non meritando la squalifica, si ritrovino estromesse dalla fase successiva, magari solamente per aver cercato la propria sedia, quella desiderata e non necessariamente quella più vicina.
E’ avvilente tanto l’ingiusta squalifica quanto il vedere piccoli bastardi su una sedia inadatta.

lunedì 29 ottobre 2007

Voglio infrangere il cristallo


L’avevo detto e l’ho fatto.

La sveglia suona alle 5.30, interrompendo un incubo che di tanto in tanto torna a farmi visita rinnovandosi ogni volta, rappresentato in situazioni sempre più grottesche che evito di raccontare, anche perché ho venduto i diritti a Stephen King.
Lo so, sentire il cicalino a quell’ora può essere fastidioso, ma ho quella specie di eccitazione che si prova da bambini quando ci si alza presto per un buon motivo, tipo andare a sciare lontano o si parte per il mare e non basta l’idea che sia lunedì per rovinarmi l’euforia.
Faccio colazione, meno pantagruelica del normale, mi vesto rapidamente, prendo la sacca bianca e blu sempre pronta, mi butto in auto e percorro più spericolato del solito le strade deserte e addormentate.
Alle 7.00 a.m. sono davanti alla nuovissima Sporting Pool di Novara pronto a “rompere l’acqua” per primo, come adoro fare.
Mi accorgo quanto sia assurda la situazione quando mettendomi il costume vedo sulla pancia ancora i segni e le righe delle stropicciature del sonno. Rido. Faccio la doccia e mi piazzo sul blocco della corsia 5, quella centrale. Prima di tuffarmi mi godo lo spettacolo di quella lastra di cristallo che mi trovo davanti, resto immobile qualche istante prima di violarla e penso al CRISTALLO, una parola che se scandita lentamente si riempie del suo significato e della sua trasparenza.

SWOOOOOSSSHHHHHHHHHH.

Fino alle 7 e mezza in acqua ci sono solo io e a due corsie di distanza un altro esaurito ma vinco sicuramente io per motivi di residenza. Riesco ad arrivare in ufficio puntuale e con un’esaltazione inconsueta per una nebbiosa giornata di inizio settimana.
Il difficile è giustificare ai colleghi il segno degli occhialini da piscina che per qualche ora appaiono evidenti sul viso.
Ai più diffidenti faccio annusare il braccio per far sentire l’odore del cloro.

Ma il vero progetto folle che non ne vuole sapere di abbandonarmi è quello di violare una piscina di notte, abusivamente, nel buio totale e assolutamente da solo.

mercoledì 17 ottobre 2007

Maleducazionecontinua?



Succede talvolta che arrivi in ufficio e senti delle cose che sai di non poter sopportare a quell'ora. Senti un collega chiedere se alle Primarie ha vinto la destra o la sinistra. Vai a prenderti un caffè per evitarti una condanna per omicidio e senti una che dice all’amica che domenica è stata a Cogne, ma non ha potuto avvicinarsi alla casa della Franzoni perché è transennata.
Vuoi proporre loro una gita a Garlasco, che attualmente forse non è ancora così gettonata, con un po’ di fortuna ci si può anche imbattere nella bici di Alberto Stasi, sennò c’è sempre Via Poma che non è male …
Sono quei giorni in cui il tuo scazzo, già provato dal logorio della vita moderna, sta raggiungendo la soglia del warning e così ti informi se la Ryan-air ha dei voli low cost per Saturno, solo andata possibilmente.
Le giornate corte, il partire al mattino quando il sole non è ancora sorto e rincasare quando è già calato, ti sta facendo venire un po’ di ansia per l’inverno alle porte, cosa t’inventi per far passare i prossimi mesi adesso che le attività all’aperto sono precluse?
Inaspettata, una scoperta fulminante ti fa cambiare umore. Rincuorato dal tuo saper aspettare, ti puoi imbattere in piccole rivelazioni che, se sai apprezzarle, ti fanno passare la voglia di staccare quel biglietto per un altro pianeta.
In modo del tutto fortuito, un must per gli accadimenti più sorprendenti, scopri che esiste L’UNIVERSITA’ POPOLARE BIELLESE PER L’EDUCAZIONE CONTINUA, un titolo che già ti esalta e dove anche nelle varie sedi sparse nella provincia di Biella c’è la possibilità di frequentare innumerevoli corsi, dal cinese all’enologia, dalla metafisica alla falegnameria.
Sei passato in segreteria per un corso di INGLESE e ti sei ritrovato a frequentare PSICOLOGIA!
Hai passato l’ultimo anno a screditare la provincia di Biella ma con questa iniziativa sei costretto a ricrederti.
Ora il problema diventa: perché la settimana ha solo 7 giorni?

www.upbeduca.it

domenica 7 ottobre 2007

Non si può morire dentro! Esci, per cortesia


Molto spesso mi ritrovo solo a spingere sui pedali della Poderosa nei boschi intorno al lago. Capita frequentemente di svoltare senza esitazioni in sentieri sconosciuti e mai percorsi, vincendo ogni esitazione come quella di perdersi, di dover affrontare difficoltà eccessive o che la nuova direzione non porti da nessuna parte o addirittura finisca nel nulla. Ciò accade per la consapevolezza di avere sempre facoltà di alternative, come scendere o spingere se troppo impervio, tornare indietro, ritrovare uno sterrato conosciuto, tutto ciò supportato dalla coscienza di avere il tempo necessario per porre rimedio ad una scelta infelice; non solo, spesso queste svolte azzardate riservano scorci inaspettatamente incantevoli che ripagano la decisione di lasciare i soliti tracciati. Ma tanto vengo compiaciuto da questo conforto quanto è il fastidio che provo incontrando altri bikers, sollevando una gran quantità di punti di domanda su questa apparente contraddittoria incoerenza.
Preferisco la sella al tram e il cielo stellato al soffitto,
preferisco il sentiero oscuro e difficoltoso verso l'ignoto alla strada asfaltata
e la pace profonda del selvaggio allo scontento generato dalle città. (E. Reuss)

venerdì 14 settembre 2007

Il mese più freddo dell'anno


Corri adesso, corri respirando la fortuna generosa che ti circonda.
Ti chiedi perché fa buio presto ma un’aria fresca ti rinnova più sfrontato;
a destra il bosco, a sinistra il lago e due mongolfiere che ne tingono la superficie, il profilo rassicurante della Bella Dormiente è nero, stagliato di fronte a te. C’è solo il suono simmetrico delle tue scarpe e di pensieri veloci, di spinte in alto.
Corri e allontani il rimprovero che incalzandoti ripete con ossessione di voler non essere mai esistito.
Tu senza voltarti, corri dritto dove il presagire sa sedurti ancora, noncurante di ogni assillo regredito.
Se non è vero che hai paura
non è vero che ti senti solo
non è vero che fa freddo
allora perché tremi in questo agosto?

martedì 4 settembre 2007

Pinna atrofica


Nuotavo in corsia 3, da solo, con grande compiacimento nel non incrociare nessuno e dover condividere quello spazio.
Ad ogni ripartenza da fondo vasca scrutavo a pelo d’acqua e farneticavo che i 25 metri davanti a me fossero in salita.
Gli occhialini erano sommersi esattamente a metà, proprio sulla linea di demarcazione tra acqua e cielo e avevo questa percezione un po’ lisergica, pensando che fosse un peccato essere costretti a nuotare solo in pianura.
Sono sempre stato rapito dai suoni che rimbombano nelle piscine, gli echi di impatti con l’acqua e di voci incomprensibili amplificano queste mie distorsioni mentali mentre l’odore del cloro si insinua nelle narici.
Io nuoto contro la VUOTIDIANITA’ e la realtà sprofondata in questo liquido si rifrange diversamente, aberrazioni simili a quelle provate di notte, quando ci si rigira nel letto e non si prende sonno.
La anomala disinvoltura delle mie riflessioni quando annegano in acqua mi da la possibilità di meditazioni bizzarre ma appassionate, intense. Trovo quindi altri stimoli e rimedi prodigiosi nuotando immerso in questo fluido azzurro, sostenendo quanto sia doverosa una moratoria per le vite insoddisfacenti.
Mi è sorto anche un dubbio: una miccia da esplosivo immersa in un liquido si spegne o continua a bruciare? Credo che fortunatamente non si estingua e ho il presentimento che sia senz'altro lunga ma di lenta combustione.
Di una cosa sono certo: è accesa.
Bum!

mercoledì 8 agosto 2007

Santiago, mistico trasversale


Adesso che sei tornato cerchi di guardare dentro i giorni trascorsi dal 22 al 31 luglio.
Ci pensi ora incontrando i molti amici i quali, durante questo periodo, ti hanno trasmesso il loro entusiasmo che sommato al tuo ti ha fatto percorrere oltre 940 km.
Percepisci la curiosità nel sapere cosa porta a fare un’esperienza del genere e cosa succede una volta portata a termine.
Ma tu, semplicemente, NON LO SAI.
Hai però in mente tutte le sensazioni che in quei nove giorni passati sempre in sella alla "Poderosa" si sono susseguite. I primi km non li hai percorsi coscientemente, ma in uno stato di eccitazione incontrollata, che hai sentito infiammarsi dentro all’arrivo a Bayonne, vedendo i primi zaini dei pellegrini e parlando con le prime persone che dal CAMINO DE SANTIAGO tornavano.
Poi sono arrivati i giorni dei dolori ovunque e delle energie che prematuramente sembravano esaurirsi, avrebbero potuto rallentare molto il viaggio ma invece sono state uno stimolo ulteriore alla tua testardaggine, a riprova che non si trattava di fare un giro un bici ma un impegno con te stesso, forse eccessivo ma irrinunciabile. Avevi fissato molto scrupolosamente le tappe che sono saltate sistematicamente, per l’incapacità di fermarsi e la bramosia nel voler arrivare.
Ma non hai perso per questo motivo il piacere nel percorrere in sequenza la Navarra, Rioja, Burgo, Castilla y Leon e Galicia; osservavi sempre il paesaggio che attraversavi in silenzio fermandoti a scattare fotografie, l’unica vera testimonianza tangibile che ti riporta laggiù. I villaggi così come le vigne o i campi di grano o di girasole non sono passati inosservati, li hai in mente tutti, magari confondendo un po’ i nomi.
Italo Calvino in Collezione di Sabbia dice “Viaggiare non serve molto a capire ma serve per riattivare per un momento l'uso degli occhi, la lettura visiva del mondo” e la tua ingordigia di osservare è stata ampiamente soddisfatta e mai ignorata.
La percezione del tempo si è trasformata, si è affievolita e ha dovuto lasciare il campo alla percezione dello spazio; non importava il tempo impiegato, l’ora del giorno, il giorno della settimana ma era importante leggere l’orizzonte, la cartina delle altimetrie e cercare di dosare le forze in relazione delle montagne. Calcoli di chilometraggi e percentuali delle pendenza inusuali nella vita di ogni giorno, ma diventavano il pensiero quotidiano con la conseguente esultanza per il percorso lasciato alle spalle. Verificare con la fatica dove esattamente sta la tua soglia, il tuo limite, restare incredulo per riuscire a spostarlo in avanti proseguendo inesorabilmente come un Forrest Gump su due ruote. Ti ritrovavi, a tua insaputa, nel procedere spesso con la testa volta verso i piedi, osservando ipnotizzato il movimento dei pedali, regolare, continuo, pensando quante migliaia di giri le gambe magre e orgogliose hanno prodotto quel movimento che ti muovevano in avanti, sempre più avanti…
Poi partire da solo, a dire il vero una scelta forzata, è stata la chiave per sentirsi totalmente responsabile e artefice di ogni singola o irrilevante decisione ma soprattutto la chiave che ti ha permesso di incrociare le storie di tante altre persone e fatalmente condividerle; passare diversi giorni con Geert, un ragazzo belga con il suo strano carrellino agganciato alla bici, riuscire a ragionare – in inglese – su argomenti che in italiano fatichi ad affrontare emozionandosi reciprocamente al momento di salutarsi; parlare una sera intera con una splendida ragazza francese di temi ora superficiali ora personalissimi e accorgersi il giorno dopo di non sapere neppure il suo nome; ritrovarsi in una cucina di un cuoco cubano e preparare spaghetti all’amatriciana per 26 pellegrini di varie nazionalità che, sicuramente per fame eccessiva, ti ringraziano con una ovazione.
Queste sono le immagini che resteranno indelebili.
Certo è, e te ne rendi conto solo dopo aver condiviso momenti intensi con persone più disparate di ogni età e provenienza, che la religione non è il propellente principale di questa esperienza, se non per pochi fedeli, questo è il prodigio misterioso del Cammino!
Ma a te, come a tutti, interessa solo arrivare davanti a quella Cattedrale, nient’altro, sai che lì c’è lo zero, che rappresenta tutto quello che hai rincorso non solo dalla partenza ma forse da molto più tempo, sai che lì davanti da centinaia di anni arrivano pellegrini stremati e piangono svincolandosi di tutte le tensioni personali, fisiche o chissà di quale altra natura. E così resti lì davanti, paralizzato per minuti che possono essere ore, attratto e respinto da quella imponente inquietante sagoma barocca. All’improvviso crolli, ancora una volta un fotogramma rinchiude una moltitudine di stati d’animo finalmente liberi da ogni sorta di inibizione, liberi di straripare senza alcuna esitazione.
Adesso hai la sensazione di infinito svuotamento ma a pensarci bene hai lasciato lo spazio per custodire sentimenti nuovi. Adesso sai perché la cosa più pericolosa, nonostante l’orizzonte sia irraggiungibile, sta nel fermarsi; intuisci così che non hai altra scelta che continuare a camminare.

giovedì 26 luglio 2007

News from BURGOS


BURGOS, 26 luglio 2007.
Sono le sei di mattina, e' molto tardi rispetto al solito...
ho letto velocemente i vostri commenti e sono questi che ogni giorno
in cui vorrei mollare e tornare a casa mi fanno dire "NO, adesso vai fino in fondo!"
Allora lo faro', a costo di non sedermi piu' per un mese.
E' strano come in queste giornate la fisicità sia prevalente ma paradossalmente sia la testa a dare la spinta a tutti i muscoli; non e' piu' questione di fiato, gambe o allenamento: e' solo un fatto mentale e incredibilmente comincio a gestire dolore stanchezza e resistenza con il cervello e la forza di volonta'.
Non si e' gli stessi in certe occasioni e in questo momento per me e' cosi', sono continuamente appagato per ogni metro percorso oltre, per ogni salita vinta e ogni "sello" (timbro) in piu,' preziosissimo sulla mia "Credencial del Pelegrino".
Yr Int'l bikegrim.

giovedì 19 luglio 2007

Chiuso per ferie




...anche se le FERIE nell'immaginario collettivo sono un'altra cosa, forse.
Insomma, si parte, questa volta si fa sul serio e parlo di quella vera eccitazione che dovrebbe scuoterti fino al midollo quando parti per un viaggio.
Bè stavolta io la sento eccome, sento un minestrone incredibile di sensazioni diverse!
Come quando mescoli tanti colori insieme, la maggior parte delle volte viene fuori un marrone color merda, in altre rare occasioni esce un arcobaleno.
Proverò a trasformare in questi giorni, che sembrano fatti apposta per pedalare e pensare, la merda in arcobaleno.
A lonely Bike-grim.

domenica 15 luglio 2007

Fattore CL



Un po’ preoccupato lo sono, ho testato un po’ la mia resistenza e il mio grado di allenamento alla MTB, sabato ho fatto 50 km, oggi 92 e sono in uno stato vergognoso. Oddio, forse dal 22 luglio non dovrò fare tappe come quella odierna (Romano-Ivrea-Chiaverano-Andrate-Graglia-Oropa-Pollone-Biella-Cerrione-Salussola-Viverone) con un dislivello di 1100 mt, però tutti i santi giorni una media di 70/80 km sì, staremo a vedere.
Il fattore CL è quello che mi preoccupa maggiormente, sono le zone che attualmente sono più doloranti, collo e culo.
E sul culo c’è poco da scherzare, non posso mica permettermi di non appoggiarlo sulla sella, non so bene che tattica adottare nei prossimi giorni: dargli il colpo di grazia e importunarlo quotidianamente con piccole dosi di avvertimenti a non fare scherzetti ed educandolo con distratte uscite serali del tipo “vado in bici a prendere un gelato” oppure lasciarlo tranquillo fino alla partenza? Mi sa che scelgo l’opzione 1, al limite se sabato mi accorgo che se l’è presa male mi fermo in Costa Azzurra a divorare crepes alla nutella per 15 giorni e mi faccio comprare delle cartoline da Santiago da qualche pellegrino più convinto di me... mmhhh poi però non so come metterla col fatto che tornerò grasso come un frate e abbronzato come Briatore anziché totalmente deperito e con la tutina bianca a mezze maniche visibile solo da nudo...
Poi il collo, che cazzo c’ha bruciare quell’ossicino che spunta proprio 4 dita sotto il coppino? Ma lui che c’entra? Con tutti gli organi, muscoletti, articolazioni coinvolte in prima linea in questa tortura gratuita perché vuole rubare la scena? Esibizionista!
Vabbè, Antonio, il giro non è stato male, peccato aver vanificato tutto in quella trattoria proprio davanti alla Madonna di Harlem ad Oropa, forse polenta e merluzzo servito in un piatto da pizza non è una dieta appropriata per questo sport, ma in discesa ha fatto da discreta zavorra. Il problema è stato piuttosto alla prima salita - un cavalcavia - dal quale, se non ci fossero state le telecamere per i lanciatori di sassi, avrei vomitato volentieri tutto di sotto, ma data la pesantezza del pasto mi rendo conto che il danno sarebbe potuto essere equivalente ad un masso da 50 kg …
La MTB in assetto da pellegrino ha funzionato molto bene, a questo punto devo dei ringraziamenti:
- a SANDRINO per le modifiche al portapacchi, perché quando c’è da inventarsi qualcosa, è imbattibile e io dormo tra 2 guanciali, collaudo superato. Grazie per il lavoro e per mille altre cose…
- a PATTY per le sue borse da bici, sono un po’ piccole, ma almeno sarò costretto a lasciare a casa quell’amore di abitino di strass, lurex e piume di struzzo che pensavo di mettere all’arrivo trionfante a Santiago.
- ad ANTONELLA che mi lascia andare da solo per ritrovare me stesso (con l’occasione cerco anche quella turista svedese 26enne che ho letto essersi persa l’anno scorso)
- ad ANTONIO con il quale faccio un sacco di attività sportive in tutta calma e tranquillità, ringrazio con l’occasione l’elisoccorso di Aosta.
- a SONIA che mi ha fornito i carburanti al limite della legalità, mi ha detto che tanto non fanno più controlli alle dogane. A proposito di carburanti, ho notato che il simbolo del Cammino è uguale a quello della SHELL, questa è globalizzazione!
- a FULVIO per il suo ottimismo che mi infonde comunque e sempre.
- alla KTM, alla SECTORNOLIMITS e al Panificio Vricciariello di Viverone, sponsor tecnici.
- alla CREATINA, CARNITINA, TAURINA, MELTODESTRINE, DESTROSIO, POTASSIO e soprattutto a lui, il MAGNESIO SUPREMO!
- a Giovanni DOPING (Inventore, chimico sportivo e fantasioso)
- al SIGNORE che illuminerà ogni giorno il mio cammino e farà sì che io non perda mai la via (è un Signore di Roncisvalle, si chiama Pablo, ho letto che da indicazioni utili a tutti i pellegrini)
Inoltre ringrazio:
- la MOMO per il moleskine più bello del mondo e per le pause pranzo in piscina.
- CATPOWER (visitate il suo blog segnalato qui di fianco) responsabile di gran parte della mia colonna sonora degli ultimi 10 anni e per il suo vino.
- ALICE per la collanina che mi porterà fortuna e per l'imbarazzante lucidità nei ragionamenti e nelle analisi della vita sentimentale di suo zio.
- MATTIA il figlio che tutti vorrebbero, soprattutto io.
- la HEAD FXP Instinct team e Alfrederer.
- MAGGIE, i suoi bormiolini e le mille altre attenzioni.
- CS campionessa europea in carica di Aforismi e pillole di saggezza
- L’Olio Cartenì.
- La ritrovata LAURA, inossidabile since 1981.
- JENNI che mi da costantemente un sacco di notizie, sempre senza accorgersi tra l'altro...
- L’AUTOGRILL di Villarboit che a permesso a me e a WIZZY di portare avanti il lun. mattina la nostra tresca lontano da occhi indiscreti.
- Tutti quelli che leggono il BLOG McBruto e ancora di più a quelli che commentano
- Ricordo e ringrazio volentieri anche Le sorelle di Meda tanto premurose con me, Paolo&Cristina, Marco&Cristina, Decathlon, le schisce di Rita, CriticalMass, Rosalba, Emiliano, Adry, gli aperitivi di Alina, lo stile libero a nuoto, le 26enni, il BricoOK, il Queever, i colleghi S.T. che almeno una volta passeranno da Rosy a vedere la cartina, i pantaloncini imbottiti, gli Amici di Bologna.

- And last but not least, TUTTA la mia Famiglia.