
- Io non ti capisco, passi la giornata a fare il moralizzatore, il dispensatore di saggezza, poi ti alzi il giorno dopo irriconoscibile e ostico.
- Ostico proprio no, direi più che altro fastidiato, questo è più probabile. E’ vero, anche io faccio fatica a trovare le ragioni di questi svarioni gravitazionali, ma non mi scoraggio, credo sia normale ogni tanto perdere l’equilibrio se si cammina lungo una fune.
- D’accordo, ma secondo me dovresti sforzarti ancora di più; capisco il “senso di libertà” come ti piace chiamarlo, ma mi pare tu abbia reazioni un tantinello eccessive, sei sempre così severo, non solo con gli altri ma anche con te!
- …cazzomene…
- Eh no bello, secondo me dovresti fare molta più attenzione! Tu sai che non puoi permetterti di scherzarci sopra così, ti piace dire che cammini sulla corda ma ricordati anche che non hai alcuna rete sotto! Eppoi mi fai incazzare quando ostenti tanta sicurezza, tanta indipendenza, sfiorando addirittura una sorta di misantropia! Capisco il tuo spiccato nuovo senso per la sopravvivenza, ma vedi di ricordarti che non vivi, per tua fortuna, su un’isola deserta!
- Ti sbagli, non ostento un bel niente, ma mi piace pensare, talvolta, di non dover niente a nessuno, non per egoismo ma per un senso di autarchia.
- Ma guardati! Sei paradossale e contraddittorio! Ti preferisco in versione moralizzatore, anche se sei non sei del tutto convincente …
- Ma che palle, non posso tollerare che mi si dipinga così, ritengo invece che ognuno si debba fare carico della propria etica comportamentale e se ne accolli le conseguenze! Ci sono momenti in cui sono consapevole delle mie parole e trovo la forza e l’entusiasmo per alzare la voce, con convinzione; ma anche io magari avrei bisogno di un … “moralizzatore”, come dici tu, che faccia lo stesso con me!
- Nei hai tanti, basta saperli scorgere! Fatti un po’ di autocritica, in giornate come queste sei infastidito da ogni gesto o parola e non mi sembra una buona soluzione pigliare e andare a correre sopra una montagna per calmarti!
- Lo so, lo so. Troverò un modo alternativo per riallinearmi con il mondo, non ho alcuna intenzione di inselvatichirmi ancora di più ma è il mio modello di autodifesa.
- Beh datti da fare alla svelta se ti vuoi promuovere in modo accattivante!
- Ah ah ah! Promuovere! Chi ti fa credere che ne senta il bisogno o la voglia di farlo!? Racconto di sogni e me ne faccio carico, ma poi mi sconcerto di tutta l’insicurezza che ci circonda, che ricopre tutti quanti, te compreso e mi sento così stupido, impotente.
- Certo che sì perché dovrei esserne esente? Per questo mi sforzo più di te nel trovare motivazioni. “I miei occhi hanno visto la tua salvezza” ho letto da qualche parte …
- Urcudighel! Sì, temo anche di sapere dove, ma che c’entra? Tu conosci la mia determinazione e questi cedimenti servono per ricordare a me stesso di non allentare mai l’attenzione, di non sedermi, di cercare stimoli, di non dimenticare quanto la curiosità mi tenga vivo. So bene che non devo perdere di vista la mia esigenza di stratificare il reale con l’immaginazione.
- Stratificare il reale con l’immaginazione! Ma come ti vengono queste casuali illuminazioni improvvise ?
- Casuali? Non direi casuali! Da qualche tempo sono tormentato da due parole collegate in modo bizzarro,
casuale e causale, un apparente refuso con possibilità di straordinarie alchimie. Mi capita per esempio di vivere eventi apparentemente casuali dei quali sento la necessità di trovarne la causa, che plachi interrogativi latenti. Trovo che questo sia uno stimolante esercizio mentale.
- Certo che riesci sempre a spiazzarmi con le tue virate improvvise, a questo ancora non mi sono abituato. La tua attuale imprevedibilità mi atterrisce ma se ti rilassi cominci a ragionare. Ma devi parlare Cristo Santo, parla! Non puoi startene lì da solo, dentro un vuoto pneumatico a gripparti il cervello sprofondato nel tuo silenzio!
- Starmene qui da solo … già …
“La soledad da oportunidades para descubrir nuevos límites y .......SALTARLOS!”
(Tony Lee Gamiz)