martedì 4 settembre 2007
Pinna atrofica
Nuotavo in corsia 3, da solo, con grande compiacimento nel non incrociare nessuno e dover condividere quello spazio.
Ad ogni ripartenza da fondo vasca scrutavo a pelo d’acqua e farneticavo che i 25 metri davanti a me fossero in salita.
Gli occhialini erano sommersi esattamente a metà, proprio sulla linea di demarcazione tra acqua e cielo e avevo questa percezione un po’ lisergica, pensando che fosse un peccato essere costretti a nuotare solo in pianura.
Sono sempre stato rapito dai suoni che rimbombano nelle piscine, gli echi di impatti con l’acqua e di voci incomprensibili amplificano queste mie distorsioni mentali mentre l’odore del cloro si insinua nelle narici.
Io nuoto contro la VUOTIDIANITA’ e la realtà sprofondata in questo liquido si rifrange diversamente, aberrazioni simili a quelle provate di notte, quando ci si rigira nel letto e non si prende sonno.
La anomala disinvoltura delle mie riflessioni quando annegano in acqua mi da la possibilità di meditazioni bizzarre ma appassionate, intense. Trovo quindi altri stimoli e rimedi prodigiosi nuotando immerso in questo fluido azzurro, sostenendo quanto sia doverosa una moratoria per le vite insoddisfacenti.
Mi è sorto anche un dubbio: una miccia da esplosivo immersa in un liquido si spegne o continua a bruciare? Credo che fortunatamente non si estingua e ho il presentimento che sia senz'altro lunga ma di lenta combustione.
Di una cosa sono certo: è accesa.
Bum!
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1 commento:
non c'è nulla di più vuoto di una piscina vuota e non c'è nulla di più pericoloso e assurdo di una miccia accesa che brucia lentamente , troppo lentamente e non riesce ad splodere! Help and save yourself . cs
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