
Vedo nel tuo volo radente
le strutture ristagnanti del mio cervello modificarsi
incrinandone il sospetto.
Vedo il profilo della Fata d’argento
e lo fisso impietrito.
Io, forgiato dal privilegio,
rallento per ripartire cauto
fino a che non mi riappropri del battito
e della tua nitidezza reale.
Quando il tempo esplode
non si è mai abbastanza pronti,
nonostante il desiderio ossessivo
di sentirne il fragore.
Ogni giorno in cui mi meraviglio
deve giungere per essere al di sopra di ieri.