
Lente boccate di Golden Virginia
sul balcone della cucina
mentre frugo nel cielo sopra il cortile.
La trovo, la fisso e deflagra.
Frammenti incendiati che bruciano addosso
e il bagliore si fonde con la mia velleità.
non insultate la mia intelligenza, prendetevela con me!
4 commenti:
Sissignore! tutti i vicini pensano che noi siamo strani e noi pensiamo lo stesso di loro...e facciamo tutti centro. Charles Bukowski
ambientazione molto carveriana. la cucina come espressione del quotidiano, il balcone come spinta, aspirazione, all'infinito. il cielo e il cortile che rappresentano due opposti tra i quali vagare ed essere indistintamente attirato... eccetera...
Ottima interpretazione Chuck D.
E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos’è che volevi?
Potermi dire amato, sentirmi
amato sulla terra.
(Ultimo frammento, R. Carver)
Effettivamente i personaggi di R. Carver vivono la sensazione del vuoto, della perdita sia essa individuale che collettiva che si presenta in modo diverso ma sempre con una comune che è quella dell'attesa di qualcosa che è in procinto di accadere e che può considerarsi già catastrofe... e questa ambientazione,chuck, così ben descritta...bè mi vedo una bella scena di film alla Altman.
Posta un commento