mercoledì 4 luglio 2007

Aut.Min.Conc.



A volte pensi che l'uso orale della parola serva solo per la comunicazione essenziale, quella per la sopravvivenza, quella di cui non puoi fare a meno, sforzi disumani per dire solo "un caffè lungo, grazie", "passami il sale per favore", "il campo in terra è libero dalle 19 alle 20?", per cose così.
A volte senti davvero una sorta di fatica enorme a parlare, non capisci se è una tua malformazione fisica del tratto orofaringeo o una pigrizia mentale.
Ti fa comodo pensare alla prima diagnosi, massì dai deve essere proprio così.
Per contro negli ultimi tempi il verbo scritto ottiene inaspettati benefici, per te che scrivi e per quello che ricevi dagli altri.
Le chat col Gatto, irrinunciabili ed esilaranti (il sarcasmo salverà il mondo, non le religioni), le mail che a tonnellate scrivi e ricevi, gli sms che illuminano il tuo cellulare prima di addormentarti e che sono meglio dello xanax, questo telefonino che diventa un'appendice parte di te, cascate infinite di aforismi più o meno banali che diventano sedute di fisioterapia psicologica irrinunciabile.
Poi il blog, che il semiologo esperto di comunicazione Daniele Barbieri su RADIODUE ieri commentava positivamente, definendolo uno spazio di interazione che prevede risposte, dove si crea un mondo senza confini che si evolve con grande rapidità, la lingua orale che si avvicina a quella scritta per l'immediatezza interattiva propria del blog, un diario di riflessioni tra il pubblico e privato.
E'il ritorno ad una scrittura che è stata rimessa in gioco e che rimane impressa, seppur in uno spazio virtuale e non reale, ma che impone di dedicare del tempo per lo scrivente come per il lettore e soprattutto, se lo ritieni, di far vacillare le inibizioni rese inespugnabili dalla paralisi verbale.
Forse non ti rendi conto, ma guarda dentro quelle frasi: c'è una grossa volontà di riscatto, la tua grande prova difensiva.
O forse solo il tuo angolo di riflessione solitario, come training autogeno terapeutico.

Ogni cosa sembra perdersi dentro quelle tue ragioni fragili, dietro quelle tue parole facili.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

oggi è andata così....questa notte mediterò.cmnq grazie.
blog,chat, email, sms ok va bene, mezzi di contatto indispensabili, creano momenti di incontro dove riflessioni e opinioni fanno il giro del mondo, si confrontano , passano da una mente all'altra. si crea una catena di emozioni, sentimenti, pensieri che confortano e a volte no. sono cnmq pensieri di persone spesso fantastiche, esseri umani che si scoprono tutti desiderosi di ascoltare e farsi ascoltare. individui che diventano gruppo quando scoprono di condividere gli stessi problemi , paure, desideri.
Ma per chi passa parecchie ore al giorno a 20 metri di distanza l'uno dall'altra, che condivide problemi personali e non solo che ben conosci, forse per "tutte" queste persone non conta anche comunicare e trasmettere emozioni e sentimenti anche con gli occhi, il viso, il gesticolare delle mani, il suono della voce? se guardassi il volto della persona con la quale parlo , se vedessi le sue emozioni passare sul suo viso ,forse, non incapperei in inutili e assurdi misunderstanding come succede con il silenzio di un email. forse se guardo i suoi occhi mi rendo conto che un silenzio non significa per forza un rifiuto.
tu dici le tue email le stampo, le rileggo, questo a me piace molto. io memorizzo tutto. Tutto resta impresso nella mia memte, non esce e non svanisce nulla, parole e sguardi. indelebili. non posso controllare questo mio bisogno di contatto fisico con le persone quando posso averle vicino ma non per questo rifiuto i rapporti anche con chi è lontano. sarò troppo semplice e banale io.
non ti fermare mi hai chiesto,
non mi fermo come vedi, sai che non potrei....cs

Anonimo ha detto...

...io parlo anche troppo, ma questo serve per farmi stare bene... a volte il silenzio mi fa paura..e altre volte lo cerco volontariamente e lo faccio mio...
"Mami" ha detto che potevo commentare quello che scrivevi sul blog...ed eccomi qui...non sono di molte parole oggi..(poche ore fa ho scoperto di essere stata bocciata all'esame di statistica sociale e quindi sono ancora a meno 4 esami dalla fine)..
A presto,
un abbraccio,
Monica

bruto ha detto...

x CS: Non ho mai detto che tutte le forme di espressioni e comunicazione scritte rimpiazzino quella verbale o come dici tu "del contatto fisico o del guardarsi negli occhi". Ma come puoi vedere dalla tempesta di commenti, tuoi compresi, qui ci si sente forse più autorizzati e liberi di esprimersi in modo diverso che non alla macchinetta del caffè...è un forma espressiva aggiuntiva non sostitutiva
x DadaMonica: ciao Monica, coraggio che 4 esami non sono mica tanti, ogni tanto si può inciampare! Un bacio a te e a DadaManuela.A presto!